Sperpera i soldi e fa indebitare la moglie, un commercialista finisce sotto processo

Un'aula del tribunale
Un'aula del tribunale
di Benedetta Lombo
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Giovedì 2 Luglio 2020, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 07:53
MACERATA - Avrebbe maltrattato la moglie, sperperando denaro ed esponendo la moglie a gravosi debiti, poi, dopo la separazione l’avrebbe perseguitata. Commercialista finisce a giudizio. Lo ha deciso ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Giovanni Maria Manzoni che ha rinviato a giudizio il professionista cinquantenne che vive in un comune dell’entroterra, per i reati di maltrattamenti nei confronti della moglie, stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Il giudice ha invece emesso sentenza di non luogo a procedere per le accuse di maltrattamenti nei confronti dei figli. 

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Le aggressioni nei confronti della moglie sarebbero iniziate nel 2010. Fino al 2015, per l’accusa – ieri sostenuta in aula dal pm Vincenzo Carusi –, il professionista avrebbe abusato della buona fede del coniuge per farle firmare mutui e finanziamenti per 1,3 milioni di euro, esponendo così la donna a gravosi debiti perché, sempre secondo il castello accusatorio, avrebbe dismesso i pagamenti per le parti di sua competenza. Nel 2015 la coppia arrivò al capolinea e si separarono. Da quel momento per il sostituto procuratore che coordinò le indagini, Rosanna Buccini, il commercialista non avrebbe versato alcun contributo al coniuge per il mantenimento dei figli, facendo così mancare i mezzi di sostentamento. Ma avrebbe fatto anche altro. In base a quanto denunciato dall’ormai ex moglie, il professionista avrebbe iniziato a perseguitarla inviandole numerosi messaggi sia sul cellulare sia su social network ma anche per Pec, ingenerandole così un grave timore per la propria incolumità e facendole cambiare le proprie abitudini di vita. Gli atti persecutori sarebbero proseguiti fino a ottobre del 2018. La donna, tramite l’avvocato Riccardo Callea, ieri si è costituita parte civile. Il professionista, tramite il proprio legale, l’avvocato Patrizia Palmieri, invece, respinge ogni addebito. Per la difesa i messaggi alla ex moglie sarebbero stati inviati non per perseguitarla ma per questioni legate alla gestione dei figli, in merito al mantenimento dei minori, il cinquantenne avrebbe fatto un accordo al momento della separazione e lo avrebbe rispettato, mentre per i maltrattamenti, rigetta tutte le accuse. Il gup ha disposto il rinvio a giudizio al prossimo 7 dicembre. Il processo si aprirà davanti al giudice Barbara Cortegiano.
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