Quattro milioni per il restyling di Palazzo Vicoli, il sindaco: «Vogliamo valorizzarlo al meglio»

Quattro milioni per il restyling di Palazzo Vicoli, il sindaco: «Vogliamo valorizzarlo al meglio»
MORROVALLE Assegnati al Comune di Morrovalle 4 milioni per la ristrutturazione di Palazzo Vicoli, uno degli edifici più importanti del centro storico. Lo stabile è...

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MORROVALLE Assegnati al Comune di Morrovalle 4 milioni per la ristrutturazione di Palazzo Vicoli, uno degli edifici più importanti del centro storico. Lo stabile è stato inserito nel nuovo Piano di ricostruzione pubblica delle Marche, che conta un plafond di 642,5 milioni destinati a centinaia di opere pubbliche rimaste fuori dalla ricostruzione post sisma.

 

Ora si potrà mettere in campo la progettualità per il recupero dell’immobile, danneggiato dal terremoto del 2016. «Il recupero di Palazzo Vicoli è uno dei punti salienti del nostro programma elettorale – spiega il sindaco Andrea Staffolani –. Ringrazio il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e il commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, per aver inserito l’opera tra quelle di importanza strategica, riconoscendone le potenzialità per lo sviluppo del centro storico della città. Palazzo Vicoli è un luogo di grande importanza per la cittadinanza morrovallese: ora la sfida sarà quella di mettere in campo un progetto che lo valorizzi al meglio e ne faccia uno spazio fondamentale per la vita cittadina». Palazzo Vicoli viene edificato nel Seicento come convento dei padri Agostiniani e conserva funzione religiosa fino alla dominazione napoleonica. Lo stabile diventa, nei decenni successivi, la residenza di Lalla Nada, poetessa di origini spagnole, ma nata e cresciuta in città, molto stimata da Gabriele D’Annunzio, oltre a essere moglie di Vincenzo Vicoli, amico del poeta e giornalista che fu direttore del giornale abruzzese La Provincia, e madre di Luigi Carlo Vicoli, capitano d’aviazione decorato con la medaglia d’argento per il suo impegno nella Resistenza antifascista. 



La Nada visse a Palazzo Vicoli fino alla morte, avvenuta nel 1978, e l’edificio rimase in mano ai suoi eredi per il decennio successivo. A inizio anni Novanta, la proprietà del palazzo si divide: una porzione è rilevata da un privato, che ci realizza appartamenti, mentre l’altra ala viene acquistata dal Comune. Gli spazi giacciono, però, inutilizzati, passando per i terremoti del 1997 e del 2016. In seguito, l’amministrazione Montemarani prima e Staffolani poi si attivano per reperire fondi per ristrutturarli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico