Il sindaco Malaisi e la variante adottata dal Consiglio: «Tuteliamo il territorio di Montecosaro»

Il sindaco Malaisi e la variante adottata dal Consiglio: «Tuteliamo il territorio di Montecosaro»
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MONTECOSARO Se la vicina Civitanova, proprio nell’ultimo Consiglio dell’anno e proprio ai confini con la città, aveva dato il via libera al passaggio da rurale a industriale di un terreno di oltre 14 mila metri quadrati, Montecosaro va in direzione diametralmente opposta. Lo scorso 27 dicembre, infatti, è stata approvata la variante al Prg con il quale vengono retrocesse, passando da edificabili ad agricole, aree per una dimensione di circa 70mila metri quadrati su tutto il territorio comunale.

 

Gli obiettivi

«Una scelta determina una chiara inversione di tendenza rispetto ad una diffusa modalità di intervento sui piani regolatori incentrata quasi sempre su aumento di volumetrie e correlativo possibile consumo di suolo – spiega il sindaco Reano Malaisi –. Abbiamo ritenuto giusto questo intervento, che ha anche importanti riflessi negativi sulle entrate del Comune in termini di minore gettito Imu, perché pensiamo che l’organizzazione del territorio debba rispondere a valutazioni capaci di inglobare fattori determinanti quali la condizione demografica generale, lo stato attuale del territorio, la visione del paese e della comunità, delle sue esigenze e della sua geografia».

All’interno della variante sono stati inseriti interventi che riguardano il futuro di aree importanti per lo sviluppo del territorio come l’ex Ipak, che nelle prossime settimane sarà oggetto di demolizione, momento finale di un lungo percorso che ha visto il Comune, prima acquisire l’area, poi eliminare le coperture in amianto, quindi, smaltire in gran parte come rifiuti speciali i materiali presenti da decenni nella struttura, viene destinata a verde attrezzato con l’obiettivo nel tempo di allargare il parco ad essa circostante. «La variante è il risultato di un lavoro complesso che si è sviluppato nell’arco di quasi tre anni, che ha comportato un investimento complessivo per sostenere i costi di tutte le competenze necessarie alla sua realizzazione di quasi 150 mila euro», conclude Malaisi.

 

 

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Corriere Adriatico