Quattro abitazioni nel mirino dei ladri, portati via contanti e oggetti preziosi

Un ladro
MONTE SAN GIUSTO - È sembrato un triste “copia-incolla” di ciò che è accaduto nella terza settimana di agosto il fulmineo raid di sabato a Monte...

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MONTE SAN GIUSTO - È sembrato un triste “copia-incolla” di ciò che è accaduto nella terza settimana di agosto il fulmineo raid di sabato a Monte San Giusto che però, contrariamente a quanto avvenne nel mese scorso (un furto a segno e tre tentati) stavolta ha visto i ladri a segno in ben tre appartamenti su quattro.


 
La storia, purtroppo, si ripete con modalità simili. I malviventi prendono di mira una zona ben precisa della città, agiscono in serata, verosimilmente tra le 19 e le 21, quando ormai sono calate le prime ombre della sera, e soprattutto avendo cura di aver verificato che nessuna delle famiglie sia in casa per poter agire indisturbati. I ladri sono entrati attraverso finestre lasciate aperte, in alcuni casi dopo aver segato le zanzariere. Dopodiché, attenzioni rivolte a contanti e gioielli, velocemente trafugati per bottini che variano dai 500 ai 600 euro. Al ritorno a casa ai rispettivi proprietari non è restato che fare la conta dei danni e sporgere denuncia ai carabinieri. Un blitz, quello di sabato scorso, che fa presumere che gli autori siano una banda ben organizzata, rapida nell’eseguire i colpi in rapida successione e a far perdere le proprie tracce per poi, non è da escludere, tornare a distanza di mesi. Mentre i militi dell’Arma sono impegnati nell’azione investigativa per tentare di risalire agli autori dei furti, il raid di Monte San Giusto non può non far ritornare alla mente il dibattito che si era aperto in città. Come si ricorderà il consigliere comunale di Azione Comune, Andrea Salvatori, aveva suggerito come rimedio dopo il primo raid il “Controllo del vicinato”, «un’iniziativa che funziona sia come deterrente che come mezzo di intervento diretto in caso di furti, il Comune dovrebbe farsene promotore anche nella nostra città, dove le forze dell’ordine fanno il possibile ma con agenti e orari troppo ridotti per poter operare su tutti i fronti». 

Il segretario regionale Cdu, Augusto Ciampechini, aveva ricordato che «il Controllo del vicinato non è la cura a tutti mali, ma dove attuato capillarmente ha dato buoni frutti». Di parere diversi invece il sindaco Andrea Gentili, secondo il quale «solo una forte sinergia tra carabinieri, amministratori e cittadini riuscirà a contenere il fenomeno dei furti nelle abitazioni che di tanto in tanto accade anche da noi».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico