Esplosione al pub: proprietario ustionato ma a processo per incendio e truffa all'assicurazione

Monte San Giusto, Esplosione al pub: proprietario ustionato ma a processo per incendio e truffa all'assicurazione
MONTE SAN GIUSTO - Esplosione nel pub a Monte San Giusto, titolare a giudizio per incendio doloso e truffa all’assicurazione. Per la procura fu lui ad aprire il gas...

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MONTE SAN GIUSTO - Esplosione nel pub a Monte San Giusto, titolare a giudizio per incendio doloso e truffa all’assicurazione. Per la procura fu lui ad aprire il gas all’interno del locale. Per la difesa l’incendio sarebbe invece partito dal quadro elettrico. Quel drammatico 13 giugno di quattro anni fa (era l’estate del 2016) Marco Sparagna fu miracolato. 


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Poco prima delle 4 del mattino era nel suo pub “Il cantinone di Charly” a Villa San Filippo quando un’esplosione devastò il locale facendo saltare dal letto i sangiustesi che vivono nei pressi del Cantinone. Un boato, poi le fiamme che hanno divorato gli interni. I soccorritori raggiunsero il luogo dell’esplosione in brevissimo tempo e Sparagna fu trasportato al Centro grandi ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena, ma prima di partire a loro disse che era rientrato nel pub «per inserire l’allarme». Una giustificazione che però non ha mai convinto la procura a cui sono confluiti i risultati degli accertamenti eseguiti sul posto una volta spento l’incendio e messo in sicurezza il locale. Gli inquirenti, infatti, hanno stabilito che la deflagrazione fu provocata da una fuga di gas di natura dolosa: in cucina – è la ricostruzione della procura –, ovvero da dove si era generata l’esplosione, le manopole del gas erano state tutte aperte e sul posto furono trovati anche una tanica di benzina e i resti liquefatti di un’altra tanica. Secondo l’accusa sarebbe stato lo stesso Sparagna a provocare l’incendio per frodare l’assicurazione. Lui, che oggi ha 42 anni e che a causa di quell’esplosione ha perso parte della capacità respiratoria e ha evidenti segni sul corpo, tramite il suo legale Sabina Bidolli, ha sempre rigettato le accuse. Per questo motivo ha deciso di non chiedere riti alternativi e di affrontare l’eventuale processo. E così sarà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico