MONTE SAN GIUSTO - Esplosione nel pub a Monte San Giusto, titolare a giudizio per incendio doloso e truffa all’assicurazione. Per la procura fu lui ad aprire il gas...
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Poco prima delle 4 del mattino era nel suo pub “Il cantinone di Charly” a Villa San Filippo quando un’esplosione devastò il locale facendo saltare dal letto i sangiustesi che vivono nei pressi del Cantinone. Un boato, poi le fiamme che hanno divorato gli interni. I soccorritori raggiunsero il luogo dell’esplosione in brevissimo tempo e Sparagna fu trasportato al Centro grandi ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena, ma prima di partire a loro disse che era rientrato nel pub «per inserire l’allarme». Una giustificazione che però non ha mai convinto la procura a cui sono confluiti i risultati degli accertamenti eseguiti sul posto una volta spento l’incendio e messo in sicurezza il locale. Gli inquirenti, infatti, hanno stabilito che la deflagrazione fu provocata da una fuga di gas di natura dolosa: in cucina – è la ricostruzione della procura –, ovvero da dove si era generata l’esplosione, le manopole del gas erano state tutte aperte e sul posto furono trovati anche una tanica di benzina e i resti liquefatti di un’altra tanica. Secondo l’accusa sarebbe stato lo stesso Sparagna a provocare l’incendio per frodare l’assicurazione. Lui, che oggi ha 42 anni e che a causa di quell’esplosione ha perso parte della capacità respiratoria e ha evidenti segni sul corpo, tramite il suo legale Sabina Bidolli, ha sempre rigettato le accuse. Per questo motivo ha deciso di non chiedere riti alternativi e di affrontare l’eventuale processo. E così sarà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico