Monte Cavallo, vive dal 2017 in una Sae da 40 mq, il Comune chiede affitto e arretrati

Vive dal 2017 in una Sae da 40 mq, il Comune chiede affitto e arretrati
MONTE CAVALLO - Raccomandata del Comune di Monte Cavallo che chiede ad una residente in una Sae da 40 metri quadrati 2.132 euro arretrati di affitto. La donna si è vista...

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MONTE CAVALLO - Raccomandata del Comune di Monte Cavallo che chiede ad una residente in una Sae da 40 metri quadrati 2.132 euro arretrati di affitto. La donna si è vista recapitare la richiesta di affitto mensile da 34 euro e gli arretrati: «Dalle verifiche effettuate da questo comune espressamente richieste dalla Regione Marche è emerso che la s.v. assegnataria della Sae numero 4, di 40 metri quadrati non era e non è in possesso dei prescritti requisiti per il mantenimento degli alloggi assegnati». La signora prima del terremoto viveva a Monte Cavallo, in comodato d’uso gratuito nell’abitazione di un familiare, dichiarata inagibile. 


 

Il resto del suo nucleo familiare è andato in autonoma sistemazione, mentre lei ha scelto la Sae. Sulla base di questa affermazione il Comune di Monte Cavallo ha richiesto il pagamento del canone di affitto pari a 33,96 euro per il 2022 e a 30 euro per gli anni precedenti, criterio stabilito dalla Regione Marche che ha equiparato i canoni per le Sae a quelli che si pagano per le case dell’edilizia residenziale pubblica Erap, decurtati del 30%. Il Comune ha chiesto gli arretrati che vanno dal 23 agosto 2017, data di consegna della Sae al 31 marzo 2023, per un totale di 2.132,80 euro invitando il prossimo 5 aprile la signora a firmare il contratto di locazione. A segnalare questo nuovo caso è sempre Diego Camillozzi dell’associazione “La terra trema noi no”. «È una situazione paradossale - afferma Camillozzi - che appronfondiremo, dopo i primi casi ad Ussita ora sono 5 in totale le segnalazioni che ci sono giunte dal comune montano, per la richiesta di affitto per le Sae, eppure all’atto dell’assegnazione non era stato stipulato un contratto di affitto e nonostante questo sono stati richiesti gli arretrati, ma per chiedere un affitto deve sussistere un contratto. Tutto questo avviene in una situazione che non è ancora ben definita, in quanto da contatti avuti con la protezione civile nazionale è slittata la scadenza iniziale prevista al 31 marzo, per la presentazione della documentazione che attesta la sussistenza dei requisiti per percepire il Cas o rimanere nelle Sae». Il caso riguarda coloro che non hanno ancora presentato la manifestazione di volontà a ricostruire, oppure come nei casi di Ussita non hanno ricevuto la firma del locatore a rientrare nelle abitazioni che occupavano.

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Corriere Adriatico