Firmava esenzioni per il vaccino, arrestato medico no vax sospeso dall’Ordine di Macerata

Un hub vaccinale durante la pandemia nelle Marche
MACERATA - In manette Giuseppe Delicati, il medico di famiglia di Borgaro Torinese iscritto all’Ordine dei medici di Macerata, dove aveva iniziato molti anni fa la...

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MACERATA - In manette Giuseppe Delicati, il medico di famiglia di Borgaro Torinese iscritto all’Ordine dei medici di Macerata, dove aveva iniziato molti anni fa la professione. Ad arrestarlo, ieri, i carabinieri del Nas di Torino. Le accuse sono «errore determinato dall’altrui inganno» e «falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici».

 

I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Torino. Delicati era già stato sospeso dall’Ordine dei Medici di Macerata. Successivamente era arrivata la revoca della convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale da parte della Asl di Torino. Provvedimenti dovuti al fatto che avrebbe, secondo le accuse, prodotto certificati di esenzione vaccinale senza averne titolo. Ora è arrivato anche l’arresto. Le articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono state avviate già nel settembre dell’anno scorso dopo che il medico aveva pubblicamente manifestato le sue idee no vax. Fuori dal suo studio si formavano assembramenti anomali di pazienti in coda. Rilasciava, secondo le indagini, certificati medici di esenzione o differimento dalla vaccinazione Covid-19. Non aveva, però la qualifica di medico vaccinatore nell’ambito della campagna di vaccinazione al Covid-19, qualifica ricoperta dal medico solo per un brevissimo lasso temporale intercorso dall’ottenimento delle fiale ad ottobre 2021 fino alla data di revoca della convenzione con il Sistema Sanitario nazionale. La condotta del medico è stata ritenuta dagli inquirenti lesiva degli interessi delle pubbliche amministrazioni che tramite i suoi certificati sarebbero state indotte in errore sulla sussistenza di idonee condizioni di sicurezza per l’ammissione al servizio di diversi professionisti soggetti all’obbligo vaccinale (personale sanitario, scolastico o appartenente alle forze dell’ordine), i quali avrebbero cercato dunque di evitare di essere sottoposti al provvedimento di sospensione dal servizio attestando, contrariamente al vero secondo l’accusa, l’incompatibilità di talune patologie con il vaccino Covid.

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Corriere Adriatico