MATELICA - Alla vigilia della Festa della Liberazione del 25 aprile, il Comune di Matelica ha voluto ricordare la data con una nota apparsa sia sul sito dell’ente che sulla...
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In poche parole viene confusa la conclusione della Prima Guerra Mondiale con la fine della Seconda, avvenuta nel 1945 e non nel 1918.
In realtà è stato il sindaco di Matelica Massimo Baldini a chiarire il perché dell’errore, ammettendo uno sbaglio nella trascrizione della premessa: «La premessa voleva significare che la liberazione dell’Italia dallo straniero era iniziata con le guerre d’indipendenza prima, infatti l’unità d’Italia si è conquistata con la fine della prima guerra mondiale 1918 che ha causato tantissimi morti – spiega il primo cittadino - L’oppressione dal nazifascismo si è protratta in Italia per circa 20 anni ed è costata anch’essa tante vite umane, soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale. Questo era il pensiero che avevo inserito nel testo da pubblicare, purtroppo al momento dell’invio ho commesso una distrazione scegliendo la bozza con l’articolo tagliato. Faccio le mie personalissime scuse per l’errore rinnovando e condividendo i valori della Resistenza».
Con le motivazioni del sindaco è arrivata anche la rimozione della frase incriminata. Prima che arrivasse la correzione con relative scuse, il web si è però scatenato sulla pagina del Comune e non solo.
Tra i primi a commentare l’errore c’è il gruppo di opposizione Per Matelica: «Chiediamo scusa agli italiani, tutti, per l’incompetenza e per la cattiva fede degli attuali amministratori di Matelica – fanno sapere dalla minoranza - Il 25 aprile è la festa della Liberazione dall’oppressione nazifascista, non c’è niente di più da aggiungere. Affrettarsi a cancellare la frase, non serve. Mai come oggi dobbiamo resistere».
Ha generato decine e decine di commenti anche il post dell’ex sindaco Alessandro Delpriori: «Oggi il Comune di Matelica ha toccato il fondo. Come ex sindaco e attuale amministratore trovo vergognoso il post della pagina in cui si scrive che il 25 aprile celebra la fine della prima guerra mondiale. Mi dissocio. Io guardo solo all’Italia che resiste. Oggi come allora, nel 1945. Il 25 aprile del 1945». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico