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MACERATA - Lettere, raccomandate, messaggini: l’Asur da oltre due mesi è impegnata nella partita dei penultimatum con gli operatori sanitari che non si sono vaccinati, per convinzione o per necessità. Partita difficile in particolare a Macerata dove la matassa non sembra ancora essersi sbrogliata: si era partiti con parecchie centinaia di presunti no vax e ad oggi ci sarebbe un solo caso accertato ma non definito, ma ci sono centinaia di situazioni ancora da verificare. In giro per la regione è accaduto che siano state mandate diverse raccomandate ad indirizzi dati dai medici al proprio datore di lavoro, ma non più rispondenti alla situazione attuale.
Dunque un pochettino di confusione, con lettere arrivate anche ad operatori vaccinati.
Intanto sale la tensione sui reparti ospedalieri. La direzione di Area Vasta 3, per rispondere ai numeri in crescita, ha riattivato dieci posti letto a bassa intensità di cure nella palazzina ex malattie Infettive di Macerata ed altrettanti posti, in questo caso di semiintensiva, nella Medicina di Urgenza di Civitanova. Quanto ai dieci pazienti più gravi ricoverati a Civitanova, otto non sono vaccinati e due hanno ricevuto solo la prima dose. I pazienti più gravi vengono trasferiti nelle rianimazioni in giro per la regione, ma si tratta spesso di ricerche non semplici visto che i posti disponibili sono pochi. Si diceva che a Macerata le procedure sono un po’ più lente rispetto alle altre zone territoriali, al punto che l’unica segnalazione arrivata all’Ordine dei medici di Macerata è arrivata dall’Area Vasta 2 dell’Asur, quella di Ancona.
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Corriere Adriatico