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MACERATA Molestie a una giovane dipendente, albergatore condannato a due anni e due mesi per violenza sessuale, assolto dall’accusa di stalking. La difesa: «Leggeremo le motivazioni e faremo appello», la parte civile: «Ha avuto giustizia, per lei è una liberazione». In aula presente il padre della giovane che ha applaudito alla lettura del dispositivo.
Il processo a carico di un noto ristoratore e albergatore della provincia 73enne riguardava fatti avvenuti tra il 2019 e il 2020 in una struttura ricettiva che si trova nel Maceratese.
La giovane raccontò quello che le era accaduto prima al fidanzato poi al padre, e con il loro sostegno decise di denunciare il titolare di lavoro. Ieri è stato sentito il consulente di parte, l’urologo che ha riferito di una patologia che avrebbe portato a escludere determinate dinamiche da parte dell’imputato, e a seguire la discussione: il pm Enrico Riccioni ha chiesto la condanna del ristoratore a un anno e mezzo per gli episodi di violenza sessuale e l’assoluzione dal reato di stalking. Il legale di parte civile Sandro Giustozzi, nel ricordare lo choc e lo stato di prostrazione della giovane ha chiesto ai giudici «una condanna esemplare».
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gabriele Cofanelli, ha ricordato che il giorno del secondo episodio era presente nella struttura la ragioniera che aveva trovato la giovane sorridente mentre giocava a carte con l’albergatore e ha concluso chiedendo l’assoluzione da tutte le accuse. Il collegio presieduto dal giudice Andrea Belli ha assolto l’imputato dall’accusa di stalking e lo ha condannato a due anni e due mesi per violenza sessuale disponendo una provvisionale di 5.000 euro. «Il Tribunale ha riconosciuto la lieve entità delle condotte, una volta lette le motivazioni presenteremo appello», ha commentato l’avvocato Cofanelli.
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Corriere Adriatico