Donna perseguitata a Macerata: 47enne (sposato) condannato per stalking

Donna perseguitata, un 47enne condannato per stalking (sposato)
MACERATA Si conoscono, lui le dice di aver lasciato la moglie ma quando lei scopre che non è vero lo allontana e lui la perseguita. Stalker condannato a quattro mesi,...

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MACERATA Si conoscono, lui le dice di aver lasciato la moglie ma quando lei scopre che non è vero lo allontana e lui la perseguita. Stalker condannato a quattro mesi, dovrà anche pagare 3.000 euro di risarcimento alla donna. Il processo di primo grado a carico di un uomo di 47 anni si è chiuso in Tribunale a Macerata, i fatti oggetto del procedimento invece sono avvenuti tra novembre del 2014 e dicembre 2015. Prima di allora imputato e persona offesa si conoscevano già, lei era divorziata e lui sposato, a un certo punto tra i due ci sarebbe stato un avvicinamento, lui avrebbe iniziato a corteggiarla assicurandole di aver lasciato la propria moglie e lei non avrebbe rifiutato quelle attenzioni.  


Dopo non molto però la giovane scoprì che in realtà lui e la moglie non si erano mai lasciati e a quel punto decise di allontanarlo. Da quel momento per la donna iniziò un incubo: telefonate, messaggi, appostamenti sotto casa, inseguimenti in auto e minacce. La giovane infatti dopo un po’ aveva iniziato una relazione con un altro uomo e l’imputato avrebbe minacciato anche lui: «Se non lo lasci lo faccio sparire», le avrebbe detto una volta. Il 47enne le avrebbe intimato di rispondergli a messaggi e chiamate, se non lo avesse fatto si sarebbe presentato o a casa sua o sul posto dove lei lavorava. Biglietti minacciosi la donna li aveva trovati anche sul cofano della propria auto e una volta mentre era in giro in macchina lui le avrebbe tagliato la strada costringendola a fermarsi. Ala fine lei lo aveva denunciato. Accusato di stalking e violenza privata giovedì l’uomo è stato condannato dal giudice Federico Simonelli a quattro mesi di reclusione e al pagamento di 3.000 euro alla donna parte civile con l’avvocato Paolo Giustozzi e Donatello Prete. L’imputato è invece difeso dall’avvocato Alberto Pepe.

 

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Corriere Adriatico