Macerata, soldi aziendali in alcol e gioco poi botte alla compagna-titolare

Macerata, soldi aziendali in alcol e gioco poi botte alla compagna-titolare
MACERATA - Sperpera 26.000 euro di soldi aziendali nell’acquisto di alcolici. Altri li brucia nel gioco d’azzardo, poi aggredisce la compagna per ottenere più...

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MACERATA - Sperpera 26.000 euro di soldi aziendali nell’acquisto di alcolici. Altri li brucia nel gioco d’azzardo, poi aggredisce la compagna per ottenere più denaro.

È una vicenda particolarmente delicata quella finita ieri all’attenzione del gup Claudio Bonifazi e del pm Rosanna Buccini. I fatti contestati a un morrovallese di 38 anni risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2015. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, estorsione, cessione di droga e violenza sessuale. Secondo la ricostruzione accusatoria il giovane era stato assunto nell’azienda intestata alla donna e poco dopo tra i due sarebbe nata una relazione sentimentale. Avrebbero così deciso di convivere ma, dopo un po’ di tempo, per la donna sarebbe iniziato l’incubo. Secondo l’accusa il 38enne avrebbe prelevato più volte i soldi dall’azienda per giocare d’azzardo, quando la compagna lo aveva accusato dell’ammanco lui avrebbe reagito mettendole le mani al collo.
  

Successivamente la donna avrebbe denunciato che il compagno sperperava i soldi sia al gioco sia nell’alcol. In totale avrebbe speso circa 26.000 euro in alcolici e anche in questo caso si sarebbe trattato di denaro dell’azienda. A giugno del 2016 lui le avrebbe chiesto altro denaro. Erano in macchina, lei si era rifiutata e lui le avrebbe preso la testa e gliel’avrebbe sbattuta più volte nell’abitacolo. Le aggressioni sarebbero andate avanti per cinque anni, in un’altra discussione lui le avrebbe lanciato un piatto che si era infranto contro una colonna, in un’altra ancora l’avrebbe buttata a terra. Alla fine l’avrebbe costretta a giocare anche lei partite d’azzardo. Non solo. Un giorno l’avrebbe convinta a suon di botte a dargli 300 euro, per questo episodio è scattata la contestazione del reato di estorsione. Per la procura nel 2015 avrebbe chiesto con insistenza alle figlie di lei (di cui una minorenne) di fumare una canna di marijuana - da qui la contestazione relativa alla droga -, mentre in un’altra occasione avrebbe toccato la coscia di una figlia della sua compagna – per questo episodio la contestazione di violenza sessuale –. Ieri l’imputato difeso dagli avvocati Simone Santoro e Gian Luigi Boschi, è stato rinviato a giudizio. L’ex compagna è invece parte civile con gli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico