I presidi maceratesi: «Il personale è vaccinato, ora speriamo di arrivare senza stop a fine anno»

Un'aula scolastica
MACERATA - Macchina collaudata, meccanismi oliati ma comunque un bel lavoro proprio nei giorni delle festività pasquali per i dirigenti scolastici. Mercoledì si...

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MACERATA - Macchina collaudata, meccanismi oliati ma comunque un bel lavoro proprio nei giorni delle festività pasquali per i dirigenti scolastici. Mercoledì si torna a scuola e, l’auspicio è unanime, si spera fino a fine anno. Ieri mattina c’è stato il tavolo tecnico all’Ufficio Scolastico regionale per recepire l’ordinanza ministeriale e fornire le direttive a tutti gli istituti. Per quelli superiori, è stato indicato un rientro al 50% (il massimo era il 75%). 

 

 

 
È stato ribadito il principio di autonomia scolastica dando facoltà ad ogni singolo istituto di organizzare i turni, sia dimezzando le classi, sia dimezzando la popolazione scolastica. Idem per i turni in dad e in presenza, che possono essere giornalieri oppure settimanali. Antonella Angerilli, dirigente dell’istituto Bramante di Macerata, ieri pomeriggio stava attendendo la comunicazione ufficiale dell’ufficio Scolastico regionale. «Sarà un ritorno in classe graduale – spiega – mi aspettavo questa decisione, così ho già predisposto un rientro con il 50% di alunni in presenza, predisponendo anche gli orari e i turni per i primi 4 giorni. Nel frattempo il modello organizzativo sarà sottoposto al Collegio d’istituto per la veste definitiva. Speriamo che la situazione epidemica continui a migliorare permettendoci di concludere l’anno scolastico in presenza. Anche perché ormai è rimasto poco». 
Sulla risposta del corpo docente del Bramante alla vaccinazione, Angerilli dice che è stata quasi totale. «La definirei quasi una corsa al vaccino. Qualche insegnante ha l’appuntamento entro la fine del mese, così come pure qualcuno del personale Ata. Non posso avere il numero perché nessuno è tenuto ad informare la dirigenza se si sia vaccinato o meno». Un fine settimana pasquale di lavoro anche per Sandro Luciani dell’Itis Divini di San Severino. «Non posso ancora dare comunicazioni su come ci organizzeremo, martedì insieme a tutti i miei collaboratori faremo il punto e informeremo studenti e famiglie. Dalla Regione è arrivata l’indicazione di dividere alunni tra Dad e presenza al 50%, io speravo di poter arrivare ad una quota maggiore. Ritengo che applicherò il criterio di divisione dei turni sulla popolazione, non spacchettando le classi. Ce lo permettono i tre ingressi separati. Le vaccinazioni? Io ho fatto l’Astrazeneca senza alcun problema, idem la quasi totalità degli insegnanti. Purtroppo il blocco delle somministrazioni ha rallentato un po’ la vaccinazione». Claudio Bernacchia dirige l’istituto Bonifazi di Civitanova e del liceo Leopardi di Recanati. «Si riparte al 50%, l’organizzazione è già collaudata, le classi saranno divise a metà in modo da avere il massimo del distanziamento in aula. Certo, non era semplice continuare con la dad. E speriamo che i maturandi possano avere beneficio con le ultime lezioni in presenza. Non ho sentore di posizioni no vax nel corpo docente, direi che c’è stata un’immunizzazione di massa. Appena dopo Pasqua credo che il primo ciclo sarà completato. Ora speriamo di poter concludere l’anno in presenza». Anche l’Istituto Alberghiero di Cingoli è pronto a ripartire con un’organizzazione già collaudata che prevede nel 50% degli studenti in presenza classi dimezzate con rotazioni settimanali per consentire a tutti le stesse ore di lezione.


«Siamo più che pronti – spiega la dirigente scolastica Antonella Canova – e se ci dovessero chiedere spazi interni da organizzare per metterli a disposizione della autorità sanitarie, siamo disponibili. C’è una gran voglia di tornare in classe. Daremo priorità agli studenti impegnati con le attività laboratoriali. Anche diverse famiglie in quest’ultimo periodo hanno spinto per la didattica in presenza». Sarà un ritorno a scuola più sicuro con molti docenti e e personale scolastico vaccinato. «Io per esempio ho completato il ciclo delle due dosi. Ma la maggioranza dei docenti e del personale scolastico con l’Astrazeneca hanno fatto solo la prima dose, vaccino quest’ultimo che ha il richiamo dopo 12 settimane». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico