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MACERATA La Procura di Macerata va avanti per accertare le cause della morte di Samanta Marchegiano, la studentessa 24enne di San Vito Chietino trovata asfissiata nella vasca da bagno lo scorso 2 maggio, nell’appartamento che condivideva con altre due ragazze al sesto piano di via Severini.
La giovane si apprestava a fare il bagno quando - stando a quanto emerso dall’autopsia - ha accusato un malore.
I genitori a San Vito
Finora mai sentiti i genitori, anche ieri erano nella loro casa di San Vito; il papà Franco, tecnico dei sistemi di allarme e videosorveglianza, e la mamma Doriana che lavora in ospedale a Lanciano. Samanta ha lasciato anche la sorella minore Gabriella. Il giorno della tragedia Samanta aveva inviato un messaggio whatsapp vocale di saluto a un’amica prima di iniziare a fare il bagno. Erano le 15 e lei è apparsa tranquilla. Il suo corpo senza vita verrà ritrovato da una coinquilina, una ragazza dell’Est Europa, alle 18. «L’indagine prosegue, non sappiamo in quale direzione, perché la Procura vuole accertare meglio la situazione – dice il legale di famiglia, l’avvocato Roberto Bianco -. Per il nostro medico legale Domenico Angelucci non ci sono dubbi, Samanta è deceduta per asfissia da annegamento». I periti che si sono occupati dell’autopsia per conto del Pm sono il medico legale Roberto Scendoni e Rino Froldi, della Medicina legale dell’Università di Macerata. La nomina dell’ulteriore Ctu informatico è giunta via Pec sabato scorso, giorno del funerale di Samanta.
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