Richiamati i medici in pensione: super lavoro per le squadre Usca

Richiamati i medici in pensione: super lavoro per le squadre Usca
MACERATA  - Più che di programmazione, le determine della direzione generale Asur sembrano ricalcare lo schema purtroppo visto nel marzo scorso, ai tempi della prima...

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MACERATA  - Più che di programmazione, le determine della direzione generale Asur sembrano ricalcare lo schema purtroppo visto nel marzo scorso, ai tempi della prima ondata pandemica. Solo che allora c’era l’effetto sorpresa, ora un po’ di assonanza fonetica c’è ma si limita all’effetto ripresa. Un altro bando per la richiamata in servizio dei medici pensionati per rispondere all’emergenza Covid. Magari nei mesi passati da marzo ad oggi qualche assunzione a tempo determinato si poteva anche progettare di farla, vero è che alcune specialistiche sono di difficile reperimento, ma appunto c’era più tempo per organizzarsi e valutare anche la situazione degli specializzandi. Bando alle cose non fatte. 


 
All’albo pretorio, quanto alla ricerca dei pensionati, appare l’assunzione, per il tempo dell’emergenza Covid, almeno fino a gennaio prossimo, della dottoressa Paula Castelli (Malattie Infettive) e dei rianimatori Marco Chiarello e Gilberto Sassaroli. «Il trattamento economico, omnicomprensivo - si legge nella determina Asur - da corrispondersi ai collaboratori è pari a 60 euro all’ora e a 480 euro omnicomprensivi per ciascun turno di guardia, notturno o festivo, di 12 ore». 

Intanto le squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziali) sono state “sopraffatte” da un’ondata di richieste cui è impossibile dar corso: le richieste, in media, sono giornalmente 3/4 volte superiori alle visite domiciliari che si riescono a fare pur in presenza di turni massacranti e della massima disponibilità degli operatori sanitari. Sembra che da martedì prossimo si riesca a dar corso alla linea di potenziamento dei servizi territoriali indicata dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, le squadre Usca saranno aumentate. E’ già qualcosa rispetto al poco che si è visto finora. Peraltro, rispetto alla prima ondata Covid, l’Asur regionale ha avuto il vantaggio di trovare pronte la palazzina ex Malattie Infettive (voluta dall’ex direttore Maccioni e inserita di forza nei lavori di somma urgenza) e il Covid Hospital di Civitanova (voluto dall’ex governatore Luca Ceriscioli) contro il quale si sono levate le voci di alcuni sindacati che ora tacciono.

Senza quelle strutture, oggi gli ospedali maceratesi sarebbero stati di nuovo travolti e costretti al blocco delle normali attività. Dal Covid ai bandi di concorso. L’Area Vasta 3 si scopre in emergenza per i vertici dei reparti di Ortopedia. Hanno lasciato andar via un’eccellenza come Remo Di Matteo, professionalità peraltro formatasi in casa grazie a medici illuminati come Fabio Giancecchi, a dicembre va in pensione il primario di Macerata Gabriele Caraffa e giusto l’altroieri l’Asur ha avviato l’iter per la selezione del nuovo direttore dell’Ortopedia di Macerata. Come dire che bisognerà attendere 2/3 settimane per la pubblicazione dell’atto in Gazzetta Ufficiale, un mese da quella data per la presentazione delle domande, una settimana dopo la scadenza per il sorteggio della commissione giudicante, la convocazione dei membri (se accettano) e la selezione. Come dire che si è andati lunghi rispetto alla data di pensionamento. Quanto a Di Matteo c’è solo da ribadire un concetto: c’è ancora chi riesce a far andar via i migliori, forse pensando magari che prima o poi riesca a piazzare qualcuno dei suoi, in base a quella che solo ora l’ex sindaco Romano Carancini definisce la “sanità degli amici degli amici”.

 

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Corriere Adriatico