MACERATA - Le industrie maceratesi alla conquista della Tanzania grazie al progetto “Hyper-Room in Africa” pensato dalla giovanissima imprenditrice fiuminatese Chiara...
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In questi giorni ha fatto visita ad alcuni noti marchi dell'imprenditoria maceratese Kevin Nyerere, nipote del padre fondatore della Tanzania e presidente della comunità africana per venti lunghi anni, Julius Nyerere.
Il discendente di una delle maggiori figure storiche del Novecento e delle personalità più importanti dell'Africa moderna insieme a Nelson Mandela, è stato coinvolto nell'idea di esportare il know how italiano, e più precisamente quello di casa nostra, in un paese emergente. Kevin, che per le sue origini in Tanzania ha conquistato il titolo nobiliare di principe, è un imprenditore self made man che si è specializzato nel settore del commercio internazionale e del marketing viaggiando in lungo e in largo per il mondo, soprattutto in Europa, dove ama trarre spunti anche dalle piccole realtà locali. Ambientalista e ambasciatore della costruzione di una coscienza ecologica collettiva, è anche sostenitore di diverse attività benefiche e si occupa pure di protezione degli animali in estinzione, in particolare degli elefanti che vengono cacciati per ricavare avorio dalle loro zanne. “Per la sua visita in terra maceratese - spiega Chiara Carradori che lo ha accompagnato in tutte le tappe di un tour durato diversi giorni - abbiamo scelto aziende con una storia e con un percorso che permette loro, fin da subito, di accreditarsi in questo progetto ambizioso. Di fatto le nostre aziende, dopo aver studiato ed elaborato progetti qui, saranno chiamate a svilupparli in terra d'Africa. Quando si dice Africa spesso pensiamo di sapere molto di questa realtà ma si tratta di una terra in forte crescita, dove si incontrano, a differenza di quanto siamo portati ad immaginare, soggetti con una grande forza economica. In questo momento, in particolare in Tanziania si sta assistendo a un forte sviluppo create da nuove leggi e da incentivi che vengono dei governi per l'avvio di un processo tendente a far esplodere l'economia interna. Il progetto “Hype-Room in Africa” vuole solo sensibilizzare quelle realtà, che possono risultare apparentemente scettiche, verso opportunità concrete che ci possono essere in scambi bilaterali”.
Fra i brand coinvolti nella prima fase figurano la Cgm surgelati di Peppe Giustozzi a Pollenza, la Braid di Raimondo Guzzini a Mogliano, i vini Belisario di Matelica, la Iplex Design di Sambucheto di Recanati, la Rossi in Tavola di Sefro, La Campofilone di Enzo Rossi a Campofilone, La Pasta di Camerino, la Castellino di San Severino, la Harcome di Andrea Gianfelici a Camerino, e la matelicese Infinity Biotech Team di Aroldo Curzi per la santificazione delle acque. Il loro spirito imprenditoriale farà sicuramente da ponte tra il vecchio e nuovo continente. (foto gentilmente concesse da Fotostudiostyle) Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico