«Si pensi di più alle vittime e non ai carnefici». Lo sfogo della mamma di Pamela Mastropietro nel giorno del suo compleanno

La foto pubblicata su Fb dalla mamma di Pamela
MACERATA - Dei fiori lasciati nel giardino di via Spalato, davanti all’albero di Pamela Mastropietro, per ricordare che proprio in questi giorni (mercoledì) avrebbe...

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MACERATA - Dei fiori lasciati nel giardino di via Spalato, davanti all’albero di Pamela Mastropietro, per ricordare che proprio in questi giorni (mercoledì) avrebbe compiuto 24 anni. Tanti i messaggi che si sono rincorsi anche sui social per la giovane violentata, uccisa e fatta a pezzi cinque anni fa. I suoi resti ritrovati in due trolley a Pollenza.

 

La mamma Alessandra Verni, in ricordo della figlia e dell’ex marito, morto nei mesi scorsi dopo un malore in casa, ha postato una foto dei due insieme: «Voglio immaginarvi così, abbracciati e sorridenti nella luce, l’uno all’altra per sempre insieme, a festeggiare i tuoi 24 anni amore mio. Ti prego Stefano - scrive ancora la mamma rivolgendosi al papà di Pamela - dai un abbraccio forte forte anche per me a nostra figlia! Tanti auguri amore mio. Ti amo da sempre e per sempre».

Anche lo zio di Pamela, Marco Valerio Verni, che è legale della famiglia, le ha dedicato un post: «Avresti compiuto 24 anni, se non avessi tu incontrato, sulla tua tortuosa strada, il demone dei demoni. Avevi delle difficoltà, è vero, ma ne potevi uscire perché, nonostante tutto, lo volevi. Ma contro il Male in persona non hai potuto fare nulla. Si continua a voler nascondere certe cose o a sminuirle. Ecco, al di là della verità processuale, che ha consegnato alla giustizia un solo carnefice, la brava gente non può permettere che massacri come il tuo non servano a nulla o a poco. E pensare che c’è ancora chi punta il dito su di te, come se, allora, quel che hai subito possa trovare giustificazione. Te la sei cercata, secondo qualcuno, proprio a causa delle tue debolezze. Questo è un Paese che dovrebbe pensare di più ai diritti delle vittime, piuttosto che (solo) a quelli dei carnefici, perché sembra che i primi siano davvero troppo spesso dimenticati o ignorati».

Con le accuse di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela è stato condannato all’ergastolo il nigeriano Innocent Oseghale ma la famiglia della ragazza, fin dall’inizio convinta che non abbia fatto tutto da solo, chiede si continui ad andare a fondo.

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Corriere Adriatico