Controllo del vicinato, crescono le adesioni. L’ultimo dei 14 Comuni a siglare il protocollo è stato Mogliano

Controllo del vicinato, crescono le adesioni. L’ultimo dei 14 Comuni a siglare il protocollo è stato Mogliano
MACERATA Sale a 14 il numero dei Comuni della provincia che hanno sottoscritto il protocollo con la prefettura sul Controllo del vicinato. L’ultimo ad aggiungersi è...

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MACERATA Sale a 14 il numero dei Comuni della provincia che hanno sottoscritto il protocollo con la prefettura sul Controllo del vicinato. L’ultimo ad aggiungersi è stato Mogliano. E intanto Macerata punta a rilanciare il progetto. Ieri in prefettura la firma del patto tra il sindaco di Mogliano, Cecilia Cesetti, e il prefetto Flavio Ferdani. Presenti anche il questore Luigi Silipo, il procuratore Fabrizio Narbone, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Nicola Candido e il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Ferdinando Falco.



«Un accordo che ora raggiunge 14 Comuni - dice Ferdani - e ha grande importanza perché finalizzato a rafforzare il controllo del territorio. Un accordo tra Stato ed ente locale, ma soprattutto società civile. I cittadini vengono coinvolti in modo fattivo, sono osservatori di tutte le situazioni anomale o presunte illegali che segnalano alle forze dell’ordine. In questo modo cresce il senso di comunità, solidarietà e coesione sociale». Particolare attenzione - come spiega il prefetto - viene data ad «aspetti di natura predatoria e una parte del protocollo è dedicata al controllo sociale, quindi a contrastare i tentativi di truffe a danno della popolazione anziana». Cresce, dunque, negli anni la volontà da parte dei Comuni di aderire all’iniziativa. «Negli ultimi anni ci siamo sentiti spesso con il sindaco Mogliano che, di fronte a episodi di furti riscontrati nel proprio Comune ha ritenuto di perseguire questo obiettivo. Accanto all’attività istituzionale delle forze dell’ordine abbiamo avuto così la disponibilità dei cittadini e credo che sia un segnale di attenzione importante proprio per contrastare questi atti di natura illegale». Ferdani sottolinea così come «con i protocolli già siglati sono stati raggiunti risultati importanti, soprattutto a livello preventivo. Credo che per certi tipi di reati, soprattutto di natura predatoria e inaccettabili contro le persone fragili, sia fondamentale l’attenzione del vicino di casa nel riscontrare situazioni e segnalarle alle forze dell’ordine».

Nuovi ingressi

Ma ora lo sguardo è rivolto alle altre zone del territorio dove il patto non è ancora stato siglato. «Siamo impegnati in un percorso con gli altri Comuni che va di pari passo anche all’utilizzo delle tecnologie. Vediamo un forte ricorso delle amministrazioni comunali ai bandi per la videosorveglianza. Il connubio tra attività delle forze dell’ordine, uso delle tecnologie e partecipazione dei cittadini è una formula importante per raggiungere risultati a tutela dei cittadini e del territorio». La volontà di arrivare al protocollo nel Comune di Mogliano - come spiega il sindaco Cesetti - «è arrivata di pari passo tra amministrazione e cittadini. Noi volevamo tutelare la sicurezza, soprattutto dei più fragili e i residenti volevano sentirsi più sicuri dopo una serie di furti avvenuti nei weekend e auto sospette notate in giro. Abbiamo quindi avviato questo percorso che vede la costituzione di sei zone, ciascuna con un coordinatore che fa riferimento al coordinatore generale Gaetano Esposito, ex carabiniere». 

Chi ne fa parte



Oltre a Mogliano, gli altri Comuni che hanno, nel tempo, aderito al protocollo sono: Appignano, Camporotondo, Castelraimondo, Cessapalombo, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, loro Piceno, Macerata, Morrovalle, Porto Recanati, Tolentino e Treia. Proprio il capoluogo, dopo lo sciglimento dei comitati che aderivano all’iniziativa, ora vuole rilanciare il progetto. «Ne ho parlato con il prefetto - dice l’assessore Paolo Renna che già da consigliere di minoranza si impegnò per la prima sottoscrizione. Bisognerà ricostruire da zero i comitati che si sono sciolti e non è facile, ma ci appelliamo ai cittadini affinché cresca l’interesse. La prefettura ci deve aiutare a ricostruire i vari tessuti attraverso l’associazione del Controllo del vicinato. A Villa Potenza, nel nostro piccolo, è rimasta in piedi una chat dove avvengono le segnalazioni e grazie alla quale sono stati sventati diversi tentativi di truffa. Ricostituirla su ogni quartiere sarebbe l’ideale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico