«Un accordo che ora raggiunge 14 Comuni - dice Ferdani - e ha grande importanza perché finalizzato a rafforzare il controllo del territorio. Un accordo tra Stato ed ente locale, ma soprattutto società civile. I cittadini vengono coinvolti in modo fattivo, sono osservatori di tutte le situazioni anomale o presunte illegali che segnalano alle forze dell’ordine. In questo modo cresce il senso di comunità, solidarietà e coesione sociale». Particolare attenzione - come spiega il prefetto - viene data ad «aspetti di natura predatoria e una parte del protocollo è dedicata al controllo sociale, quindi a contrastare i tentativi di truffe a danno della popolazione anziana». Cresce, dunque, negli anni la volontà da parte dei Comuni di aderire all’iniziativa. «Negli ultimi anni ci siamo sentiti spesso con il sindaco Mogliano che, di fronte a episodi di furti riscontrati nel proprio Comune ha ritenuto di perseguire questo obiettivo. Accanto all’attività istituzionale delle forze dell’ordine abbiamo avuto così la disponibilità dei cittadini e credo che sia un segnale di attenzione importante proprio per contrastare questi atti di natura illegale». Ferdani sottolinea così come «con i protocolli già siglati sono stati raggiunti risultati importanti, soprattutto a livello preventivo. Credo che per certi tipi di reati, soprattutto di natura predatoria e inaccettabili contro le persone fragili, sia fondamentale l’attenzione del vicino di casa nel riscontrare situazioni e segnalarle alle forze dell’ordine».
Nuovi ingressi
Ma ora lo sguardo è rivolto alle altre zone del territorio dove il patto non è ancora stato siglato. «Siamo impegnati in un percorso con gli altri Comuni che va di pari passo anche all’utilizzo delle tecnologie.
Chi ne fa parte
Oltre a Mogliano, gli altri Comuni che hanno, nel tempo, aderito al protocollo sono: Appignano, Camporotondo, Castelraimondo, Cessapalombo, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, loro Piceno, Macerata, Morrovalle, Porto Recanati, Tolentino e Treia. Proprio il capoluogo, dopo lo sciglimento dei comitati che aderivano all’iniziativa, ora vuole rilanciare il progetto. «Ne ho parlato con il prefetto - dice l’assessore Paolo Renna che già da consigliere di minoranza si impegnò per la prima sottoscrizione. Bisognerà ricostruire da zero i comitati che si sono sciolti e non è facile, ma ci appelliamo ai cittadini affinché cresca l’interesse. La prefettura ci deve aiutare a ricostruire i vari tessuti attraverso l’associazione del Controllo del vicinato. A Villa Potenza, nel nostro piccolo, è rimasta in piedi una chat dove avvengono le segnalazioni e grazie alla quale sono stati sventati diversi tentativi di truffa. Ricostituirla su ogni quartiere sarebbe l’ideale».
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