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MACERATA - Un passaggio che segna un punto di svolta nei rapporti interni della maggioranza di centrodestra che fa capo al sindaco Sandro Parcaroli: il “ritorno a casa”, dopo l’esperienza in Lega e per qualche mese nel gruppo misto, del consigliere comunale Andrea Blarasin ha riacceso i riflettori sul Comune.
I meloniani di Fratelli d’Italia ora possono contare su un gruppo di sette consiglieri e ne avevano quattro dopo le elezioni del 2020: la prima ad approdare in FdI, dai civici di Parcaroli, è stata Romina Leombruni, poi Giordano Ripa dalla Lega ed ora appunto Andrea Blarasin che era stato eletto con la Lega eppoi era entrato nel gruppo misto. La Lega passa da nove a sette consiglieri, i civici di Parcaroli hanno tre consiglieri dopo aver appunto “perso” Leombruni e devono fare i conti con una consigliera come Sabrina De Padova che non invitano più nemmeno alle riunioni di maggioranza.
Sette a sette
La situazione Sette a sette è il rapporto tra i due partiti maggiori del centrodestra con il sindaco che continua a far finta che non stia accadendo nulla e ha finora rigettato le richieste di verifica: in forza di sette consiglieri la Lega ha (oltre al sindaco) il presidente del consiglio comunale e tre assessori mentre Fratelli d’Italia ha due assessori, gli stessi dei civici di Parcaroli che hanno 2/3 consiglieri.
Il segnale della Lega
Un segnale agli appignanesi invece sembra mandarlo il segretario provinciale della Lega Luca Buldorini con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, corredato da foto anche di famiglia: «Dall’infanzia ad Appignano - vi si legge - alla vicepresidenza della provincia di Macerata, il mio viaggio non è solo mio, ma il racconto di tutti noi». “Noi” chi? È la domanda di chi distingue il noi dal loro. Buldorini, oltre a ricordare il suo percorso politico, cita Anna Menghi che definisce sua “mentore” e la segretaria regionale del partito Giorgia Latini e qui ci si chiede se si tratti delle stesse personecontro le quali si è “scontrato” anche di recente. Infine il proclama: «La mia segreteria ha segnato un nuovo corso per il partito, orientandoci verso una politica più vicina ai cittadini: ogni passo è, infatti un impegno verso la mia comunità… Per me, politica significa ascolto dei cittadini, politica e risultati concreti». Il sindaco di Appignano Marianio Calamita, che già nel 2019 aveva vinto le elezioni (con il 54% dei voti) esattamente contro Luca Buldorini (31%), è avvisato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico