Capogruppo Lega, Carbonari lascia: «C’era un accordo di metà mandato». Ecco chi è il successore

Capogruppo Lega, Carbonari lascia: «C’era un accordo di metà mandato»
MACERATA Claudio Carbonari non è più il capogruppo della Lega: l’avvocato maceratese si è dimesso e lo ha comunicato ai consiglieri comunali e ai...

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MACERATA Claudio Carbonari non è più il capogruppo della Lega: l’avvocato maceratese si è dimesso e lo ha comunicato ai consiglieri comunali e ai vertici del partito. La presa di posizione dell’esponente maceratese del partito di Salvini è arrivata all’indomani dell’elezione del nuovo segretario cittadino della Lega e la tempistica ha fatto pensare a un possibile collegamento con il congresso della sezione del capoluogo. Congresso che aveva visto Carbonari cedere il passo nella corsa alla segreteria allo sfidante Aldo Alessandrini che ha avuto la meglio per una sola preferenza di scarto. 

L’avvocato Claudio Carbonari nega ci sia una motivazione legata al congresso nelle dimissioni da capogruppo e precisa i contenuti dell’iniziativa: «Le dimissioni sono arrivate oggi semplicemente per il fatto che c’era un accordo di metà legislatura in tal senso e siamo arrivati a scadenza. Ho presentato le mie dimissioni per garbo istituzionale, a maggior ragione oggi che c’è il nuovo segretario cittadino della Lega mentre prima era una struttura commissariale, si tratta del mantenimento degli impegni presi, ho rimesso il mandato con l’obiettivo di far crescere altre figure».

Il successore

In Consiglio comunale il vice capogruppo è Andrea Blarasin, secondo i rumors salviniani dovrebbe essere lui a ricevere il testimone dal capogruppo uscente Carbonari, ma è bene evidenziare che saranno i consiglieri comunali a scegliere. Blarasin è il capogruppo designato, ma occorrerà verificare se anche in questo situazione ci registreranno colpi di scena, dopo quelli già visti domenica scorsa in sede di congresso cittadino. Vero è che la Lega sta attraversando il guado della fase congressuale per arrivare alla definizione dei nuovi organismi territoriali e un’altra divisione potrebbe risultare dannosa all’immagine del partito che si prepara ad uscire dalla fase commissariale proponendo nuovi dirigenti: uscire da Macerata con un doppio colpo di scena (congresso cittadino e capogruppo) non sarebbe di sicuro il miglior prologo possibile.

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Corriere Adriatico