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MACERATA Può il rettore della plurisecolare Unimc percepire una indennità di funzione inferiore a quella del presidente del Consiglio comunale? Verrebbe da rispondere di no, ma non deve essere stato questo il motivo che ha spinto nel 2022 l’ex premier Mario Draghi a firmare un decreto di revisione delle indennità anche di chi amministra gli atenei pubblici, così come accaduto per gli amministratori degli Enti locali, non solo per i sindaci ma anche per gli assessori titolari di qualunque delega e per i presidenti dei Consigli comunali.
Il dibattito
Ieri il Senato accademico si è trovato ad esprimere un parere sugli “aumenti” delle indennità del rettore e del prorettore vicario mentre per i componenti del Consiglio di amministrazione gli aumenti partiranno dal rinnovo dell’organismo. Bene, come scritto in apertura forse prima le indennità erano ritenute non in linea con l’impegno svolto o comunque non rapportabili ad altre cariche che pure non sembrano richiedere l’impiego quotidiano di chissà quali energie. Solo che le tabelle presentate ieri all’esame dei consiglieri di amministrazione, pur pienamente rispondenti alle indicazioni della normativa, segnano un incremento che sfiora il 100% per il rettore e di oltre il 300% per il pro rettore.
Gli aumenti
Nel particolare fino a ieri il rettore di Unimc (da un paio di anni alla guida c’è il prof John McCourt) percepiva un’indennità lorda comprensiva degli oneri su base annuale di 59.715 euro ed ora passa a 111.468 mentre la prorettrice vicaria passerà dagli attuali 11.943 euro a 39.013 euro: nell’atto sottoposto all’esame dei componenti il Senato accademico si esplicita che i nuovi compensi sono determinati nelle misure massime scaturenti dalla applicazione della procedura stabilita dagli articoli 5 e 6 del Dpcm 143 del 2022.
Le precisazioni dell'Ateneo
«L’adeguamento dei compensi spettanti agli organi di amministrazione e di controllo dell’Ateneo - si legge nella nota dell'ateneo - deriva dall’applicazione dei parametri che il cosiddetto “Decreto Draghi” (Dpcm 143 del 2022) ha previsto per tener conto di configurazioni organizzative molto più complesse, con maggiori competenze e livelli di responsabilità, diversi requisiti di nomina e differente composizione e durata degli organi di amministrazione e controllo della pubblica amministrazione».
«Le cifre indicate nell'articolo come “indennità lorde”, o impropriamente, “stipendi”, sono in realtà comprensive dei costi a carico dell’Ente, che nulla hanno a che fare con la sfera reddituale degli interessati. Gli importi, sottoposti ieri al parere del Senato Accademico, ammontano a: 84.000 euro per la carica di Rettore e 29.400 euro per la carica di Prorettore, che corrispondono agli importi base stabiliti dal decreto in relazione alla classe dell’ente, sommati a un aumento potenziale del 5%, sempre previsto dalla normativa».
«Il Rettore e la Prorettrice hanno manifestato, nel frattempo, l’intenzione di rinunciare a quest’ultimo incremento, riconducendo gli importi a quelli base, e cioè, rispettivamente, 80.000 e 28.000 euro. La proposta, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione, sarà, in ogni caso, oggetto di confronto con il Collegio dei Revisori dei Conti».
«Il Rettore e la Prorettrice hanno, inoltre, già espresso la volontà di rinunciare agli arretrati cui avrebbero avuto diritto per legge, dal momento della loro entrata in carica nel novembre del 2022 fino all’adozione del provvedimento».
«L’adeguamento ai livelli base e la rinuncia agli arretrati segnalano la volontà di mantenere un’equità complessiva, evitando situazioni di squilibrio ingiustificato».
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Corriere Adriatico