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MACERATA - Sembra non voler finire mai la lunga lista di campioni argentini che scoprono o svelano loro stessi di avere origini maceratesi. Prima nel calcio: il campione del mondo 2022, Lionel Messi, e il cittì campione del mondo nello stesso anno, Lionel Scaloni, poi nel basket, la stella dell’Nba, Manu Ginobili. Se scaviamo nel passato ne troviamo altri collegati a tutta la regione. Ognuno di loro brilla su un rettangolo di gioco e tutti hanno in comune un ramo del loro albero genealogico: le radici ben piantate su questa terra. La terra da cui i loro avi sono partiti centinaia di anni fa per trovare fortuna. Missione compiuta a giudicare dalle storie dei loro eredi. Una lista lunga, si diceva, a cui ora si può aggiungere un altro tassello: Hugo Sconochini.
«Ho scoperto di avere origini italiane, in parte a Cingoli, quando la società del basket Reggio Calabria mi ha visto giocare in Argentina e mi ha detto di volermi in Italia - racconta Sconochini andando indietro con la memoria a quando aveva appena 18 anni -. Servivano legami con questo Paese per ottenere la cittadinanza, così ho chiesto ai miei genitori.
Hugo Sconochini è nato a Cañada de Gómez, in Argentina, il 10 aprile 1971, ma le sue origini sono tutte Italiane. E lui ammette che sia stata l’Italia a portargli fortuna: «Se non avessi avuto i miei antenati qui non avrei potuto giocare in Italia. Se sono quello che sono lo devo a questo Paese». È pieno di gratitudine l’ex campione di basket che da anni vive a Milano con la sua famiglia. «Posso dire che questi due Paesi si sono aiutati a vicenda: quando i miei bisnonni sono partiti per cercare fortuna l’hanno trovata in Argentina. Poi quando le sorti si sono scambiate io ho trovato il successo in Italia».
E adesso il sogno resta quello di venire nelle Marche per conoscere da dove parte la storia della sua famiglia: «Mio padre è andato a Cingoli, ha conosciuto i suoi parenti. Mi ha raccontato di una città bellissima tra le colline. Ha visitato il santuario di Loreto e visto la Madonna nera. Ora spero di venire anche io un giorno per ricostruire le mie radici. Finora non è mai stato possibile per gli impegni che si susseguono».
È già al lavoro per accoglierlo a Cingoli Fiorenzo Santini, l’appassionato che ha ricostruito l’albero genealogico di tanti campioni legati alle Marche. «Mi sono sentito con Hugo al telefono - racconta Santini -. È lui che mi ha confermato, grazie ai racconti dei suoi nonni, di avere origini cingolane. Io sono al lavoro per trovare collegamenti con Cingoli e Filottrano, magari anni addietro i confini erano diversi. Hugo mi ha promesso che verrà a trovarmi. Ho già contattato il sindaco di Cingoli per trovare una spalla e accoglierlo nel migliore dei modi».
Sconocchini è un cognome che non è nuovo tra Cingoli e Filottrano. Soprattutto sulle colonne di questo giornale, dove la firma di Lorenzo Sconocchini compare dal 1983, oggi come caporedattore. Se al cognome togliamo la doppia - come spesso accadeva all’anagrafe agli italiani che arrivavano in Argentina - ecco che Sconochini vola da una redazione di Ancona ai campi da basket più famosi. Sconochini si aggiunge quindi, Lionel Messi, che ha origini paterne recanatesi e materne settempedane; Lionel Scaloni: le radici degli avi toccano ben cinque Comuni: Magliano di Tenna, Montegranaro e Montegiorgio (Fermo), Tolentino (Macerata) e Rotella (Ascoli). E ancora Manu Ginobili con il ramo materno di Pollenza e quello paterno di Corridonia.
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