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MACERATA - Il figlio 12enne non va bene a scuola, il padre lo prende a pugni e calci. Ora il genitore è sotto processo per abuso dei mezzi di correzione o di disciplina. Si è aperto ieri in Tribunale a Macerata il processo a carico di un uomo di 47 anni di origine straniera ma residente a Civitanova.
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La vicenda Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Stefania Ciccioli –, l’uomo avrebbe inflitto al figlio di 12 anni punizioni corporali e non a causa del suo basso rendimento scolastico. Per la Procura avrebbe preso il figlio a calci e pugni, lo avrebbe chiuso in camera senza farlo mangiare e tenendolo sveglio per una notte intera, lo avrebbe aggredito poggiandogli il viso sul cuscino. Non solo. In un’occasione, sempre stando alla ricostruzione della Procura di Macerata, gli avrebbe anche urlato che sarebbe stato meglio se lui non fosse mai nato. In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini preliminari i fatti contestati sarebbero avvenuti a maggio del 2018. Ieri, dunque si è aperto il processo a carico del genitore dinanzi al giudice monocratico Francesca Preziosi e al pubblico ministero Stefano Lanari. L’udienza è stata poi rinviata al 10 marzo del prossimo anno sentire i primi testimoni indicati dall’accusa, saranno loro, insieme ai teste indicati dalla difesa ad aiutare a fare luce sui contorni della vicenda.
Il codice
Il reato contestato dalla Procura punisce «chiunque abusa dei mezzi di correzione o disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte».
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Corriere Adriatico