«Ottenne soldi con botte e minacce». Cinquantunenne sotto accusa per estorsione

«Ottenne soldi con botte e minacce». 51enne sotto accusa per estorsione
MACERATA - A suon di botte e di minacce, anche con una pistola, secondo l’accusa sarebbe riuscito a vincere qualsiasi riluttanza. E alla fine in cinque anni, così...

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MACERATA - A suon di botte e di minacce, anche con una pistola, secondo l’accusa sarebbe riuscito a vincere qualsiasi riluttanza. E alla fine in cinque anni, così facendo, sarebbe riuscito ad ottenere ben 160mila euro da un geometra. Si è aperto ieri il processo a carico di un civitanovese di 51 anni per estorsione. Il reato, di competenza collegiale, è stato contestato a seguito delle condotte dell’imputato denunciate nel 2015 dalla persona offesa, un geometra che vive a Porto Recanati


 

Era stato quest’ultimo quattro anni fa a denunciare il suo presunto estorsore. I fatti risalgono a poco prima del 2010. In base a quanto emerso il civitanovese all’epoca aveva uno stabilimento balneare a Porto Recanati. È stato in quel periodo che lui e il geometra si sarebbero conosciuti. Secondo l’accusa – il fascicolo è del sostituto procuratore Enrico Riccioni – dal 2010 al 2015 l’uomo attraverso azioni violente (aggressioni con calci e pugni) e numerose minacce avvenute con l’utilizzo, una volta di una mazza, un’altra volta di un coltello e infine di una pistola, avrebbe convinto il geometra a consegnargli in varie tranche le somme richieste. Somme che alla fine di un lustro, il geometra avrebbe quantificato in diverse migliaia di euro, 160mila per la precisione. Ieri la vicenda è finita all’attenzione dei giudici del Tribunale di Macerata in composizione collegiale presieduto dal magistrato Daniela Bellesi e del pubblico ministero Claudio Rastrelli. 


Dopo l’apertura del dibattimento l’udienza è stata rinviata al prossimo 24 febbraio per sentire tre testimoni e per l’esame dell’imputato. Quest’ultimo, che nel procedimento è difeso dall’avvocato Simone Santoro, respinge gli addebiti. Secondo la difesa, infatti, non solo l’uomo non avrebbe mai ottenuto i 160mila euro contestati, piuttosto sarebbe stato vittima del geometra. Per il 51enne, infatti, nel periodo in cui aveva lo stabilimento, aveva commissionato al geometra una serie di adempimenti, tra cui la richiesta di permessi legati all’attività. Permessi che non sarebbero stati mai neppure richiesti dal geometra tant’è che l’imprenditore era finito sotto processo per abuso edilizio Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico