Discarica, che rebus: i sindaci maceratesi adesso sperano nel Fermano: ecco le soluzioni alternative possibili

Discarica, che rebus: i sindaci maceratesi adesso sperano nel Fermano: ecco le soluzioni alternative possibili
MACERATA  - Riunione ad alta tensione quella di ieri in Provincia dove si sono incontrati i sindaci dell’Ambito territoriale ambientale per discutere la questione della...

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MACERATA  - Riunione ad alta tensione quella di ieri in Provincia dove si sono incontrati i sindaci dell’Ambito territoriale ambientale per discutere la questione della realizzazione della nuova discarica che dovrà sostituire quella di Cingoli, prossima all’esaurimento. I tempi biblici cercati da chi vuole solo portare all’infinito il tempo delle decisioni, appunto per non prenderle in un settore non esattamente fonte di consenso elettorale, si scontra con l’emergenza rifiuti che rischia di materializzarsi di nuovo in provincia.

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La discarica di Cingoli è prossima a completare il ciclo vitale, evento programmato e ben noto ai politici che avrebbero dovuto muoversi per tempo e si sono guardati bene dal farlo nella speranza di passare il cerino a qualcun altro. Ieri in Provincia confronto è stato a tratti anche acceso, in particolare vivace è risultato lo scambio di opinioni tra il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, favorevole all’individuazione di una nuova discarica in provincia, e quello di Treia Franco Capponi che è sul fronte opposto. 

Conclusione della riunione? Si è deciso di rinviare, stavolta di una sola settimana per discutere la questione alla presenza anche dell’assessore regionale con delega ai temi ambientali Stefano Aguzzi. La speranza dei sindaci maceratesi è che la Regione possa dire ufficialmente che il nuovo piano prevederà due sole discariche in tutte le Marche, una a Nord e l’altra a Sud, probabilmente a Fermo. Da verificare l’ipotesi che l’assessore regionale tolga le castagne dal fuoco alla politica maceratese e che Fermo sia d’accordo nell’ospitare i rifiuti maceratesi.

Diversamente si ripartirà dalla richiesta fatta dai sindaci di 21 Comuni (Apiro, Camerino, Civitanova, Corridonia, Esanatoglia, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Monte San Martino, Petriolo, Pioraco, Pollenza, Recanati, Sant’Angelo in Pontano, San Severino Marche e Treia) di annullare le due delibere approvate dell’Ente di avvio delle procedure per l’individuazione della nuova discarica e cercare soluzioni alternative. Oppure si dovrà arrivare all’individuazione di una discarica, visto che anche Cingoli è prossima alla fine e non è che possa continuare l’attività all’infinito.

Nel documento con cui si chiede lo stop alla procedura i 21 sindaci evidenziano anche alcune criticità nella gestione integrata dei rifiuti che devono imporre uno stop alle procedure in corso: «Alla buona percentuale di raccolta differenziata – scrivono i sindaci – si devono segnalare alcune criticità, come l’insufficiente dotazione impiantistica per la valorizzazione delle frazioni raccolte in modo differenziato o da avviare a recupero; le basse prestazioni degli impianti di valorizzazione esistenti; l’eccessivo ricorso allo smaltimento in discarica come fase terminale del ciclo gestionale e la necessità di adeguare diversi sistemi di gestione delle attuali discariche alle più recenti normative in tema di emissioni e di gestione sostenibile».

 

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Corriere Adriatico