Troppi danni dagli animali selvatici, si dimettono i consiglieri dell’Ambito. Ecco la spiegazione di Fucili

Troppi danni dagli animali selvatici, si dimettono i consiglieri dell’Ambito. Ecco la spiegazione di Fucili
MACERATA -  «Troppi danni all’agricoltura da parte degli animali selvatici» è per questo che si sono dimessi i consiglieri dell’Ambito...

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MACERATA -  «Troppi danni all’agricoltura da parte degli animali selvatici» è per questo che si sono dimessi i consiglieri dell’Ambito Territoriale di Caccia (Atc) Macerata 1. La Coldiretti spiega in una nota le motivazioni che hanno spinto i rappresentanti della componente agricola e di quella ambientalista dell’Ambito alle dimissioni.

 

«C’è un bilancio estremamente in rosso - scrivono i vertici - e a mettere in crisi l’equilibrio contabile sono gli ingenti danni che gli agricoltori subiscono dalla presenza in sovrannumero della fauna selvatica, soprattutto cinghiali. Il bilancio 2021, che vede anche problemi a livello di patrimonio, è negativo a causa della gestione inadeguata dei censimenti degli ungulati selvatici, fortemente sottostimati».


Il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, entra nel merito della questione spiegando che «i censimenti fatti finora in maniera sommaria delle specie animali hanno portato ad un aumento dei danni agli agricoltori che chiedono il risarcimento, ma il bilancio dell’Atc non permette di pagarli. È per questo che ci siamo sempre dissociati dalla gestione dell’Ambito e ora, con un bilancio che registra un passivo pesante, abbiamo deciso di ritirarci».

Maggiore preoccupazione, in questo momento, è data anche ai rischi legati al contagio da peste suina «vera e propria spada di Damocle - scrive la Coldiretti regionale - sugli allevamenti del settore suinicolo». Con le dimissioni di agricoltori e ambientalisti, seguite anche dal rappresentante designato dalla Regione Marche, viene meno il requisito previsto all’articolo 15 dello Statuto: l’Atc Mc1 perde quindi la possibilità di restare in piedi. «Stando così le cose la Regione Marche deve inevitabilmente commissariare l’ente – proseguono gli agricoltori – ma al tempo stesso è necessario tracciare quanto prima una linea. Gli Atc andrebbero rifondati. Da troppo tempo lavorano in modo anacronistico e inadeguato».

 

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Corriere Adriatico