CIVITANOVA - Resta da definire la posizione del direttore generale di Medioleasing, Giuseppe Barchiesi. Per un caso di omonimia la sua posizione era stata stralciata in vista...
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Il decesso dell’indagato nel corso delle indagini, infatti, determina l’obbligo per il pubblico ministero di stralciare la posizione e trasmettere il fascicolo al giudice per le indagini preliminari con la relativa richiesta di archiviazione, in quanto la morte dell’indagato determina l’estinzione del reato.
In questo caso specifico, successivi accertamenti hanno consentito di verificare che il direttore generale di Medioleasing è vivo e vegeto e che il certificato di morte acquisito agli atti riguardava un suo omonimo deceduto nel 2015. A questo punto la Procura provvederà a rettificare l’iscrizione nel registro degli indagati indicando le esatte generalità del direttore generale e verosimilmente procederà anche nei suoi confronti. Intanto per quanto riguarda i quattordici indagati, tutti respingono gli addebiti. «Contestare il reato anche agli apicali della banca per il fallimento delle società di costruzioni ritengo non sia un’impostazione condivisibile», ha commentato l’avvocato Riccardo Leonardi che difende Dell’Aquila, membro del Cda di Medioleasing. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico