«Corruzione nella vendita di valvole cardiache». Parte il processo a Chieti, c'è anche Mosca tra gli imputati

L’imprenditore Maurizio Mosca con l’avvocato Andrea Netti
MACERATA -  L’accusa è di corruzione nella vendita delle valvole cardiache Perceval, si apre oggi davanti ai giudici del Tribunale di Chieti in composizione...

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MACERATA -  L’accusa è di corruzione nella vendita delle valvole cardiache Perceval, si apre oggi davanti ai giudici del Tribunale di Chieti in composizione collegiale il processo a carico dell’imprenditore Maurizio Mosca. Con lui sono imputati, per altri reati, sei persone tra cui l’ex primario di Cardiochirurgia del policlinico di Chieti, Gabriele Di Giammarco, e due società.

 

 
L’indagine che ha portato al processo era stata condotta dalla Guardia di finanza di Chieti sull’acquisto di protesi valvolari cardiache da parte del reparto di Cardiochirurgia del polo abruzzese. Per quanto riguarda le contestazioni mosse all’ex presidente della Maceratese ed ex consigliere comunale, secondo la Procura teatina dal 2011 fino ad ottobre del 2019 avrebbe venduto alla Asl abruzzese protesi valvolari Perceval senza gara, a un prezzo quasi doppio rispetto a quello medio di mercato (nelle carte si parla di un prezzo per una singola valvola bio-protesica di circa 12.000 euro a fronte di prezzi ben più bassi che potevano variare dai 6.100 ai 5.100 euro, o anche 8.000 euro. Solo a marzo del 2019, dopo la sollecitazione dell’allora direttore amministrativo, la Mosca srl aveva offerto un “riallineamento” dei prezzi delle valvole Perceval con uno sconto del 48% facendo scendere il prezzo unitario a 5.560 euro).

A fronte di questi acquisti fuori gara e a prezzi fuori mercato, Mosca avrebbe fornito, sempre secondo la tesi della Procura, diverse regalie all’allora primario Di Giammarco: avrebbe pagato 27.084 euro di arredi di lusso del suo studio medico in ospedale, un viaggio e soggiorno a Lisbona, un viaggio aereo da 1.287 euro per Vancouver in Canada e due licenze per programmi informatici. I legali di Mosca, gli avvocati Andrea Netti, Renato e Andrea Perticarari e Valentina Romagnoli, oggi presenteranno una lista di 20 testi tra cui 4 consulenti (due cardiochirurghi, un commercialista e un informatico). «Il processo è molto complesso – ha commentato l’avvocato Netti –. Le indagini sono sbilanciate su questioni che non riguardano il nostro assistito e oggettivamente ci sono numerosi profili che potrebbero portare all’assoluzione, li dobbiamo far emergere uno ad uno durante l’istruttoria».

 

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Corriere Adriatico