«Il mio ex condannato dopo 10 anni. Prescritti i reati di stalking e lesioni». Macerata, lo sfogo di una donna: «Chi tutela le vittime?»

Il tribunale di Macerata
MACERATA - Minacce di morte, botte e insulti. Un incubo vissuto per anni da una giovane donna che esasperata, dopo l’ennesimo episodio di violenza, si decide a...

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MACERATA - Minacce di morte, botte e insulti. Un incubo vissuto per anni da una giovane donna che esasperata, dopo l’ennesimo episodio di violenza, si decide a denunciare il suo ex compagno, un cinquantenne. La condanna nei confronti dell’uomo è arrivata dopo dieci anni. «Da chi sono tutelate le donne? - si chiede ora la vittima -. Purtroppo come si legge nella sentenza, alcuni reati sono andati in prescrizione. Una donna non denuncia e mi sembra normale se per l’aggressore finisce così. Mi sento violata nei miei diritti di donna. Essere vessata psicologicamente, verbalmente e fisicamente da un uomo con cui convivevo è una vergogna se il risultato è questo». 


 
La vicenda comincia diversi anni fa. «Ho conosciuto questa persona nel 2011 – ha raccontato lei - e dopo poco siamo andati a convivere. Io avevo una bambina nata da una precedente relazione. Poco dopo sono rimasta incinta, ma ho avuto un aborto spontaneo. Siamo andati insieme all’ospedale e quando siamo tornati, lui ha cominciato a dirmi che l’aborto me lo ero procurato io. Quando ho capito che le cose non andavano bene e che lui non era la persona adatta nemmeno per mia figlia, ho deciso di lasciarlo, nel giugno 2014. Lui era ossessionato da me. Se non rispondevo al telefono, mi veniva a cercare. È stato un inferno. Una sera si è presentato in camera con un coltello, dicendo “se mi lasci, ti uccido”. Me ne sono andata fuori per un po’ con mia figlia e ad agosto sono tornata per prendere delle cose. Lui mi ha chiesto di restare amici e di uscire quella sera a cena. Siamo stati ad uno spettacolo in piazza e quando mi sono alzata per andare a vedere dei ballerini, lui se ne è andato. Quando sono rientrata, mi ha preso per un braccio e mi colpito con una ginocchiata. Mi ha rotto due costole, procurandomi un versamento pleurico. Dopo due giorni sono andata all’ospedale: mi sono stati dati 30 giorni di prognosi. Poco tempo dopo, stavo facendo un aperitivo in un bar. È arrivato lui e ha cominciato ad insultarmi. Il giorno dopo ho deciso di denunciarlo. Tra terremoto e Covid, ho atteso tanto perché arrivasse la sentenza. Ho vissuto anni di inferno e ora sto male di nuovo, anche se sono passati dieci anni. È come se stessi vivendo ancora quell’incubo», ha concluso la donna, che è tutelata dall’avvocato Marco Zallocco. 

La prescrizione
 

Dopo la denuncia, era iniziato il processo ma alla fine i reati di lesione e stalking sono andati in prescrizione. L’uomo, che ha sempre respinto ogni accusa, è stato condannato soltanto per il reato di maltrattamenti ad un anno e quattro mesi di reclusione.

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Corriere Adriatico