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Il bando prevede che gli operatori economici concorrenti debbano indicare i costi della sicurezza interni e quelli della manodopera. Il corrispettivo - spiega la direzione Ast - è da intendersi a misura e le quantità variabili in funzione dei fabbisogni clinici. Il contratto può essere modificato in aumento per circa 158mila euro e dunque può raggiungere un valore di circa 633mila euro. All’albo pretorio appare inoltre la determina di proroga del contratto allo specialista pensionato Diego Tummarello, 77 anni, per «supporto clinico presso i servizio di lungodegenza e punto di primo intervento dell’ospedale di comunità di Recanati, in quanto il personale medico attualmente in servizio, nonostante siano state esperite le apposite procedure concorsuali, non è sufficiente ad assicurare la corretta erogazione delle prestazioni e dei livelli di assistenza».
Le difficoltà nazionali
«Da ultimo, in considerazione della difficoltà riscontrata a livello nazionale, - sottolinea ancora l’Ast - di procedere al reclutamento mediante assunzioni di medici specialisti con rapporto di lavoro dipendente, è stata disposta una ulteriore deroga normativa al generale divieto di cumulo tra redditi da lavoro autonomo e trattamento pensionistico, fino al 31 dicembre prossimo». A tempo determinato l’incarico nella disciplina di medicina legale della specializzanda Elena Leonardi, prima nella graduatoria dell’apposito avviso pubblico bandito dalla Ast e che ha visto tre partecipanti. Infine il “solito” movimento, questa volta in equilibrio, tra entrate e uscite dei medici di base. Lettera di dimissioni presentata, a decorrere dal 30 luglio, della dottoressa Valentina Salvatori, medico di assistenza primaria a ciclo di scelta convenzionato nel Comune di Tolentino del distretto di Macerata.
L'incarico
Poi c’è il conferimento di un incarico temporaneo nel territorio comunale di Macerata alla dottoressa Roberta Camilletti, a tempo indeterminato invece l’incarico nel Comune di Mogliano della dottoressa Laura Sarnari. Infine altra lettera di dimissioni, quella presentata a far data dal 31 luglio prossimo dal dottor Sergio Principi, titolare di un rapporto convenzionale, nel ruolo unico di assistenza primaria con ambulatorio principale a Potenza Picena. Intanto viene seguita con particolare interesse la situane riguardante l’ospedale Santa Lucia di Recanati. «Abbiamo chiesto un incontro ai vertici politici e tecnici della sanità del nostro territorio per discutere dei problemi e delle prospettive del nostro presidio sanitario». ha dichiarato di recente Antonio Bravi, primo cittadino di leopardiano. «Al di là delle promesse e delle buone intenzioni - ha sottolineato il sindaco - si rileva una progressiva riduzione dei servizi offerti dal nostro ospedale di comunità che desta particolare apprensione nella cittadinanza del nostro Comune e dei Comuni limitrofi». Sul caso era intervenuta anche FdI, che non aveva risparmiato critiche a Bravi. «L’importante è essere chiari nei confronti dei cittadini e non farsi prendere dalla chimera elettorale. Il sindaco Bravi, che era vicesindaco di Fiordomo e che è stato al Governo della città negli ultimi 14 anni, nulla ha fatto in questo frattempo e mai ha osato sollevare mezza polemica in favore della sanità recanatese quando al Governo della Regione e dell’Italia c’era il Pd». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico