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MACERATA Facendo leva sul buon cuore della giovane e approfittando delle patologie di cui soffriva, l’avrebbe convinta a farsi prestare più di 22.000 euro: a processo per circonvenzione di incapace. Si è aperto ieri il processo davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo a carico di un 60enne siciliano.
Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Stefania Ciccioli – imputato e vittima (residente in un Comune dell’entroterra maceratese) si erano conosciuti su Facebook a febbraio 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia.
Una richiesta dietro l'altra
Poi era stata la macchina, poi l’assicurazione e le spese connesse, alla fine era riuscito a farsi dare più di 22.000 euro. Ma la giovane si confidò con un familiare e ritenendo di essere stata raggirata presentò querela nei confronti dell’uomo. A quel punto la vicenda è finita all’attenzione degli inquirenti che hanno eseguito accertamenti sui conti correnti e hanno sentito il titolare della concessionaria che poco dopo il bonifico era stato contattato da un parente della vittima che aveva spiegato l’accaduto e il commerciante, comprendendo la situazione, aveva restituito i soldi. Ieri la vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanna Sartori, mentre l’imputato è difeso dall’avvocato Silvia Vigoni.
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