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MACERATA - «Chi ha sulla propria coscienza la morte di Pamela Mastropietro è bene che taccia». Inizia così il duro attacco del capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio regionale, Carlo Ciccioli, alle dichiarazioni rese dai rappresentanti delle forze di opposizione che avevano criticato l’assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro.
Le morti di Eros e Alessandro Canullo e di Angela Maria Moretti (i cui corpi sono stati trovati nella casa di famiglia in Borgo Santa Croce dopo due mesi dai decessi) sono diventati oggetto di scontro politico, una raffica di accuse e controaccuse proseguite ieri con l’intervento di Ciccioli: «Chi ha sulla propria coscienza la morte di Pamela Mastropietro – ha dichiarato il capogruppo Fdi – è bene che taccia che non si arroghi alcun diritto di spiegare, con argomentazioni risibili, il dramma della solitudine verificatosi nella villetta a Borgo Santa Croce a Macerata.
Per Ciccioli da un punto di vista medico «vi sono differenze abissali fra questi due episodi che hanno fatto balzare Macerata agli onori della cronaca nazionale. La mancanza di una politica nel campo della Sicurezza e dei Servizi sociali che, con il centrosinistra alla guida della città di Macerata, in pratica non è mai stata all’altezza del giro di droga che è presente in città. Contro, il dramma della solitudine di una famiglia provata dall’incidente del figlio e con l’inesorabile avanzamento del tempo, alla quale – questo sì, colpevolmente – non si è data la meritoria attenzione sa parte dei Servizi. Questo l’unico punto di contatto che vi è fra le due vicende, null’altro. Prego chiunque non abbia la mia stessa esperienza medico-professionale di astenersi da qualsiasi parallelismo e, finalmente, ci si faccia un sano e salutare esame di coscienza».
Corriere Adriatico