Camerino, tentò di uccidere la ex al Sottocorte Village. Condanna definitiva a 7 anni e 3 mesi

Il tribunale di Macerata
CAMERINO - Tentato omicidio al Sottocorte Village, la Cassazione conferma la condanna a sette anni e tre mesi nei confronti di Luca Vincenzo Di Luca, 60enne di origine venezuelana...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CAMERINO - Tentato omicidio al Sottocorte Village, la Cassazione conferma la condanna a sette anni e tre mesi nei confronti di Luca Vincenzo Di Luca, 60enne di origine venezuelana che il 7 maggio del 2019 raggiunse il negozio di frutta e verdura della ex fidanzata al Sottocorte armato di coltello. I giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori, gli avvocati Federica Squadrini e Maria Grazia Del Pretaro, confermando dunque la decisione dei giudici d’Appello.  


 Il giorno dell’aggressione la donna riuscì a chiudersi in bagno mentre Di Luca, prima ferì alla mano la commessa per cercare di prendere le chiavi, poi conficcò la lama del coltello nella porta del bagno urlando alla ex che l’avrebbe ammazzata. Furono i carabinieri a bloccarlo. Di Luca fu condannato a tre anni e otto mesi per stalking nei confronti della ex, due reati di lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Parallelamente la Procura in un fascicolo a parte contestò all’uomo anche il tentato omicidio. In primo grado Di Luca fu condannato otto anni, ma il difensore Squadrini impugnò la sentenza in Appello chiedendo il proscioglimento del cliente poiché già giudicato per gli stessi fatti - il cosiddetto principio del ne bis in idem - nel processo per stalking in cui gli atti persecutori contestati riguardavano proprio quanto commesso il 7 maggio (e il giorno precedente).

Lo stalking

I giudici di secondo grado dichiararono lo stalking assorbito nel tentato omicidio e, unificato agli altri reati (lesioni, resistenza e danneggiamento) già giudicati, rideterminarono la pena in quella complessiva di sette anni e tre mesi. Una decisione non condivisa dalla difesa che ha impugnato la sentenza in Cassazione. Martedì l’udienza e nella tarda serata di mercoledì è stato notificato il dispositivo con il rigetto del ricorso. La ex di Di Luca era tutelata dall’avvocato Luca Belardinelli. «La decisione continua ad essere erronea ed illogica in fatto e in diritto – ha commentato l’avvocato Squadrini –, non essendosi affatto trattato di un tentato omicidio ed essendo la condotta già stata vagliata e qualificata come minaccia già nel procedimento primigenio di stalking anche in considerazione che la vittima non veniva attinta neppure di striscio, opinando diversamente chiunque minacci qualcuno di morte compirebbe automaticamente un tentato omicidio. Ad ogni modo leggeremo le motivazioni della Cassazione in merito».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico