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MACERATA - Fiamme, boati e paura in via Roma. Un autobus con a bordo circa 15 persone - quasi tutti studenti delle superiori - viene divorato dal fuoco e la tragedia non si materializza grazie alla prontezza dell’intervento dell’autista, che ferma subito il mezzo e lo fa evacuare prima dello scoppio del rogo. Sono stati minuti di terrore ieri a Macerata, poco dopo le 14. L’incendio si è sviluppato per un guasto meccanico nel motore dell’autosnodato della Contram, condotto dal portorecanatese Andrea Portaluri.
L’autista si è accorto che qualcosa non andava e a richiamare la sua attenzione, suonando il clacson, è stato anche un automobilista, che aveva visto del fumo fuoriuscire dal bus.
L'intervento dei vigili
I vigili del fuoco hanno scongiurato ulteriori gravi conseguenze. Alla fine non si sono registrati feriti, solo tantissima paura. Esplosi pure i vetri di un condominio e la vetrina di un negozio. L’area dell’incendio è stata chiusa al traffico dalla polizia locale e non sono mancati disagi sul fronte della viabilità. Stefano Belardinelli, presidente della Contram, non nasconde il suo dispiacere. «Sono episodi che purtroppo possono accadere, seppur molto raramente - afferma -. Situazioni a cui siamo in parte preparati, i nostri autisti sono formati ad affrontarle nel migliore dei modi. Come individuano anomalie, specie quando queste si presentano nel vano motore, fermano il mezzo e lo fanno evacuare. L’autista che si è trovato ieri a fronteggiare la situazione ha eseguito alla perfezione la procedura e non ci sono state per fortuna conseguenze sulle persone. Le cause non le sappiamo, il mezzo era regolarmente manutenuto e revisionato. Inoltre, il fatto che fosse a gasolio è stato da questo punto di vista meglio rispetto a quelli alimentati a metano. Come Contram non utilizziamo nelle linee extraurbane i bus a metano e stiamo resistendo a una transizione ecologica che ci spingerebbe invece a passare a un’alimentazione più green su tutti i mezzi, anche su quelli che percorrono tratte più lunghe. Vorremmo continuare a non utilizzarli e stiamo chiedendo al Governo delle deroghe perché non ci sembra una cosa prudente, logica e avveduta».
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Corriere Adriatico