MACERATA - Botte e minacce di morte alla compagna incinta e alla sua famiglia: 24enne dell’entroterra maceratese finisce ai domiciliari. Il giovane è stato...
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Schiaffi, botte e minacce di morte che sarebbero andate avanti per oltre due anni tra tira e molla continui, secondo l’accusa. Il 24enne, in un’occasione, avrebbe anche picchiato la 20enne in un parco pubblico e, con lei, anche due persone che erano intervenute per soccorrerla. La ragazza, all’inizio del 2020, scopre di essere incinta del suo compagno e in un’occasione, dopo l’ennesimo litigio in auto durante il quale lui avrebbe tentato, secondo quanto denunciato dalla donna, anche di strangolarla, si rifugia per ore tra dei cespugli nel tentativo di sfuggire al 20enne. Dopo la lite però sarebbe stata costretta a tornare a casa con lui non avendo un telefono cellulare – glielo aveva tolto il 24enne – per poter avvisare la propria famiglia.
Una volta tornati nell’abitazione dove i due convivevano lui avrebbe sbattuto la 20enne, incinta, contro il termosifone e avrebbe iniziato a picchiarla nuovamente. Qualche giorno fa la 20enne ha deciso di tornare a casa dalla sua famiglia e il padre della ragazza ha raggiunto l’abitazione del 24enne per recuperare alcuni effetti personali e sarebbe stato anche lui picchiato, sempre stando alla versione fornita dalla donna. Il 24enne, la scorsa settimana, avrebbe raggiunto l’abitazione della giovane e dei genitori con in mano una spranga di ferro minacciando di voler far abortire la 20enne. La giovane, difesa dalla famiglia, si è dovuta rinchiudere in una stanza per evitare l’ira dell’uomo. All’arrivo dei carabinieri il 24enne era già scappato. A seguito della denuncia della giovane il pubblico ministero Vincenzo Carusi ha chiesto l’emissione della misura detentiva del carcere. Il gip Giovanni Maria Manzoni ha disposto i domiciliari eseguiti tre giorni fa dai carabinieri. La 20enne è difesa dall’avvocato Luciano Maria Bora. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico