Macerata, blitz dei centri sociali: caos nel bar del comizio di Casapound

Macerata, blitz dei centri sociali: caos nel bar del comizio di Casapound
MACERATA - Un’altra giornata ad alta tensione. Una trentina di esponenti dei centri sociali, alcuni dei quali con in testa dei caschi aperti, alle 17 si sino diretti in...

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MACERATA - Un’altra giornata ad alta tensione. Una trentina di esponenti dei centri sociali, alcuni dei quali con in testa dei caschi aperti, alle 17 si sino diretti in Galleria Scipione. Hanno lanciato fumogeni davanti all’ingresso del Caffè Venanzetti e venti di loro sono entrati nel locale intonando cori contro i fascisti («Carogne, tornate nelle fogne»). Proprio nello storico bar del centro, per oggi alle 15 era in programma l’incontro con Simone Di Stefano, leader nazionale di Casapound, sulla morte di Pamela e sul raid razzista di Luca Traini. Il luogo della protesta, dunque, non è stato scelto a caso. I manifestanti hanno iniziato a urlare slogan contro il movimento di ultradestra. E nel frattempo i clienti del Venanzetti sono tutti usciti: a causa del fumogeno l’aria era diventata irrespirabile.

Gli esponenti dei centri sociali sono rimasti nel bar per dieci minuti, consumando (e pagando) cinque caffè e una birra Tennent’s. La questura si trova a poco più di cento metri di distanza e l’intervento dei poliziotti è stato tempestivo. Sono partiti cori - e insulti - anche contro gli agenti e nemmeno i giornalisti (definiti «amici dei fascisti») sono stati risparmiati. Tutto il gruppo (composto soprattutto da manifestanti provenienti da fuori città) si è spostato in via Gramsci. Ci sono stati piccoli tafferugli e spintonamenti (nessun ferito). Un giovane è caduto all’indietro, ma si è subito rialzato. Un esponente dei centri sociali ha anche fatto cadere a terra la telecamera usata a fini investigativi da una poliziotta. I contestatori si sono dileguati e sparpagliati passando in diverse vie della città: alcuni di loro si sono diretti ai Giardini Diaz. Ieri pomeriggio gli agenti erano al lavoro per rintracciarli e identificarli.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico