Gli imprenditori: «Boom dei prezzi delle materie prime. Il settore pellettiero è ad alto rischio»

Matteo Piervincenzi
MACERATA - Allarme aumento prezzi delle materie prime: «Rischiano di inibire la ripresa». Una raffica di rincari sta colpendo il settore moda: dagli aumenti delle...

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MACERATA - Allarme aumento prezzi delle materie prime: «Rischiano di inibire la ripresa». Una raffica di rincari sta colpendo il settore moda: dagli aumenti delle quotazioni delle materie prime (pellami, fondi, ecc.) ai costi di trasporto, in un momento in cui il comparto annusa la ripresa. Una materia delicata sulla quale hanno deciso di intervenire Unic – Concerie Italiane, Assocalzaturifici (l’associazione che riunisce i calzaturifici italiani) e Assopellettieri (che raggruppa i produttori di pelletteria) con un comunicato stampa congiunto nel quale evidenziano una pressione diffusa e globalizzata in corso sui mercati internazionali che porta all’indifferenziato e generalizzato aumento di tutte le materie prime. 

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Un fenomeno preoccupante, che non lascia indifferente la filiera della pelle, dove il rincaro dei listini a monte sta creando ulteriori disagi al settore conciario e a quelli della calzatura e della pelletteria, già pesantemente afflitti dalle conseguenze della pandemia. La situazione genera reali preoccupazioni da parte di aziende che, di fronte a queste condizioni, temono di non riuscire a intercettare la ripresa. «È l’ennesimo problema causato dalla pandemia che il nostro settore calzaturiero, insieme alla pelletteria ed agli accessoristi, ci troviamo ad affrontare», spiega Matteo Piervincenzi, presidente della sezione calzatura all’interno di Confindustria Macerata. 
 
«Sono dei costi che subirà tutta la filiera – prosegue l’imprenditore sangiustese - vedendosi ridurre i margini, visto che questi aumenti non potranno essere recuperati aumentando le vendite, in un sistema economico mondiale fermo, o ritoccando i prezzi dei pochi ordini già confermati». In base all’indice dei prezzi elaborato dal Servizio economico Unic – Concerie Italiane, pelle grezza e prodotti chimici sono entrati in una fase di pressione estremamente sostenuta. La pelle grezza negli ultimi mesi ha visto i suoi listini aumentare in modo generalizzato e senza ragioni visto che le concerie hanno il lavoro bloccato e con ordini ridotti. Allo stesso modo, i produttori di ausiliari chimici hanno avviato un generalizzato programma di sostanziali rialzi dei listini su tutta la gamma di ausiliari conciari. Tensioni che si riversano sulla produzione e rischiano di trasformarsi in un boomerang per i settori coinvolti, mettendo a rischio la loro capacità di tenuta dei mercati, la marginalità e la propensione all’investimento. 



Secondo Confindustria, molti rialzi avranno effetti di medio termine. Altri prezzi, trainati dal petrolio, si normalizzeranno nel corso del 2021. Ma ogni previsione, vista l’attuale e perdurante condizione di incertezza globale, sconta enormi margini di indeterminatezza. «È una situazione alla quale si può porre rimedio solo accelerando le vaccinazioni, consentendo così le riaperture e lo spostamento delle persone in sicurezza, in modo da tornare ad una situazione di normalità sociale ed economica» è l’opinione di Piervincenzi.

 

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Corriere Adriatico