Accoltellamento a Macerata, il racconto di Ayub Alibouche muratore eroe: «Minacciava pure un anziano, io gli ho colpito il braccio facendo cadere l’arma»

MACERATA «Non ho esitato un momento, ho visto una persona in difficoltà e sono intervenuto». Non ha avuto paura Ayub Alibouche, italiano di origini marocchine,...

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MACERATA «Non ho esitato un momento, ho visto una persona in difficoltà e sono intervenuto». Non ha avuto paura Ayub Alibouche, italiano di origini marocchine, uno dei due muratori intervenuti per placcare l’aggressore che ieri ha seminato il panico in via Garibaldi sotto gli occhi dei passanti. 

 



Parla velocemente nel raccontare quanto accaduto all’ora di pranzo in pieno centro a Macerata, e dalle sue parole si sente tutta la concitazione di quei momenti. «Ero in pausa in cantiere insieme ai miei colleghi», racconta il giovane che lavora in un edificio proprio lungo via Garibaldi, all’angolo con via Illuminati, la traversa in cui è iniziata l’aggressione. «Abbiamo sentito delle urla, c’era gente che gridava, così sono uscito per capire cosa stesse succedendo. Ho visto un uomo a torso nudo con un coltello in mano. Aveva di fronte un altro uomo ferito e sanguinante. C’era tanta gente che stava assistendo alla scena, ma nessuno aveva il coraggio di intervenire. Io ho agito d’istinto, ho fatto la cosa che mi sembrava più normale da fare».

«Alzava il coltello verso un'aziana»

L’intervento dei due muratori ha permesso così all’uomo ferito di prendere le distanze, ma l’aggressore ha continuato a dare in escandescenze. «Ho visto che alzava di nuovo il coltello verso un anziano, un suo vicino di casa, allora a quel punto gli ho colpito il braccio e gli ho fatto cadere a terra l’arma». Il 46enne vive infatti in una traversa di via Illuminati: «Ho sentito l’aggressore urlare all’anziano “Vieni qua che ti ammazzo, tanto devo andare in galera” allora gli ho fatto cadere il coltello a terra. Lui mi diceva di lasciare l’arma, ma io non l’ho mollata». 



A cercare di placare la follia dell’aggressore anche un altro collega di Ayub, fino a quando non sono arrivate le forze dell’ordine: i carabinieri hanno fermato il 46enne che ha provato a fuggire e lo hanno portato in caserma. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico