​Abusi sessuali sulla figlia, il 43enne oggi davanti al giudice

Il Tribunale di Macerata
MACERATA - Atti sessuali sulla figlia 14enne, questa mattina per il padre si terrà l’interrogatorio di garanzia. L’uomo, un 43enne di origine guineana,...

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MACERATA - Atti sessuali sulla figlia 14enne, questa mattina per il padre si terrà l’interrogatorio di garanzia. L’uomo, un 43enne di origine guineana, è attualmente in carcere a Bologna. Si collegherà dall’istituto penitenziario con il Gip Claudio Bonifazi e accanto all’indagato ci sarà il suo legale Francesco Mantella. In quell’occasione potrà decidere se fornire la propria versione dei fatti oppure restare in silenzio. L’ipotesi di reato che il pm Rita Barbieri gli contesta è violenza sessuale aggravata.

 

La vicenda era venuta alla luce a metà novembre scorso quando la ragazzina sarebbe scappata di casa e in lacrime aveva chiamato il 112 dicendo però di non poter spiegare perché aveva chiamato. Il giorno dopo gli agenti della Squadra Mobile avevano rintracciato l’utenza dalla quale era partita la chiamata e arrivati a casa avevano appreso che la 14enne non c’era. Alla fine la minore si era confidata con un’insegnante.

Le indagini intanto erano partite: i poliziotti hanno avviato intercettazioni telefoniche e ambientali poi, pochi giorni prima di Natale, la minorenne è stata sentita in Tribunale dal Pm alla presenza di una psicologa. In quel contesto l’adolescente aveva raccontato i presunti abusi: il giorno che aveva contattato il 112 aveva litigato con il padre per aver perso il Green pass, il genitore allora le avrebbe detto di seguirlo in camera per fare cose che lei però non voleva dire per paura che il padre finisse in carcere (l’avrebbe palpeggiata).

La giovane ha riferito anche di altri due episodi avvenuti uno d’estate, l’altro poco dopo e in entrambi i casi sarebbe stata costretta a subire palpeggiamenti. La ragazzina ha spiegato che sia la mamma a cui aveva raccontato tutto sia il padre le avrebbero detto di non raccontare niente. Il Gip ha disposto nei confronti dell’uomo la misura cautelare della custodia in carcere rilevando sia il pericolo di inquinamento probatorio sia di reiterazione del reato.

 

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Corriere Adriatico