PORTO RECANATI - Si faceva chiamare Balotelli per la sua somiglianza con il noto attaccante del Nizza: però non giocava a calcio ma andava mettendo a segno scippi e rapine....
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È accusato dei reati continuati di rapina, furto con strappo, furto aggravato e lesioni. L’uomo, domicialiato a Porto Recanati ma di fatto senza fissa dimora, come si diceva era soprannominato Balotelli. E aveva seminato il panico a Porto Recanati per via dei suoi colpi, messi a segno con violenza e senza tanti scrupoli. Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri della locale stazione, guidata dal luogotenente Giuseppino Carbonari, il trentenne senegalese è accusato di rapina e lesioni personali ai danni di una donna cinese. La mattina del 28 dicembre scorso la signora stava camminando velocemente sul lungomare di Porto Recanati quando, ad un certo punto, era stata afferrata da dietro da uomo che si muoveva in sella ad una bicicletta. Aveva puntato alla pochette che la donna teneva a tracollo e, dopo averla presa, ha colpito la vittima alla schiena e alle spalle. La aveva fatta cadere a terra e poi era scappato via con la borsetta. Aveva preso dall’interno il telefono cellulare e poi aveva abbandonato poco distante la pochette.
La vittima era stata soccorsa e aveva riportate ferite giudicate guaribili in sei giorni. Il secondo episodio che gli viene contestato risale ad appena due giorni prima. Era stato un periodo di apprensione tra la cittadinanza per via di quei continui scippi e furti con destrezza. Sempre di mattina, due giorno prima, e dunque il 26 dicembre, una donna al sesto mese di gravidanza passeggiava lungo corso Matteotti. Aveva in mano il suo telefono cellulare quando improvvisamente, con lo stesso modus operandi, il senegalese le si era avvicinato e glielo aveva letteralmente strappato dalle mani. Fortunatamente, almeno, la futura mamma non è caduta a terra e non aveva riportato conseguenze fisiche, a parte il grosso e comprensibile spavento. Dopo gli episodi in serie erano scattate le indagini da parte dei carabinieri della stazione di Porto Recanati.
I militari dell’Arma, nel corso dei giorni, anche grazie alle testimonianze delle vittime e dei presenti, hanno raccolto numerosi elementi utili all’identificazione dello scippatore: dall’abbigliamento indossato durante i suoi colpi alle biciclette con le quali inseguiva le vittime e poi scappava via, passando per il riconoscimento fotografico. Il senegalese, che gravita nella zona dell’Hotel House, tra l’altro era già finito nei guai due anni fa, denunciato nel 2016 per rapina. Dopo tutti gli accertamenti del caso e le formalità di rito, i carabinieri lo hanno arrestato e lo hanno fatto rinchiudere in una cella del carcere di Montacuto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico