Fiastra, la tragedia di Michele Sensini morto in un burrone. Il sindaco indagato per omicidio colposo, la famiglia: «Non archiviate»

Fiastra, la tragedia di Michele Sensini morto in un burrone. Il sindaco indagato per omicidio colposo, la famiglia: «Non archiviate»
FIASTRA - Inchiesta sulla morte di Michele Sensini. Martedì sarà il Gip del Tribunale di Macerata a decidere se archiviare l’indagine a carico del sindaco...

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FIASTRA - Inchiesta sulla morte di Michele Sensini. Martedì sarà il Gip del Tribunale di Macerata a decidere se archiviare l’indagine a carico del sindaco Sauro Scaficchia (come chiesto dalla Procura), disporre nuove indagini o ordinare di formulare un capo d’imputazione. Il primo cittadino di Fiastra è indagato per omicidio colposo.

 

La ricostruzione

La tragedia è avvenuta il 28 giugno del 2022, quando il 47enne Sensini, esperta guida escursionistica e giornalista, scivolò per 50 metri in un burrone adiacente un sentiero che conduce alle gole del Fiastrone, dove si era recato per un sopralluogo. A ritrovare il giorno seguente il corpo senza vita di Sensini era stato proprio il sindaco Scaficchia. Subito dopo l’accaduto, come da prassi, è stata aperta un’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Enrico Riccioni.

Gli accertamenti si sono concluse dopo un anno con la richiesta di archiviazione, alla quale si è opposta la famiglia di Sensini, assistita dall’avvocato Giuseppe Maria Giammusso. Martedì, come detto, è prevista l’udienza dal Gip. Scaficchia è assistito dal legale di fiducia Bruno Pettinari. Nel 2020 con due distinte ordinanze i Comuni di Fiastra e Cessapalombo chiusero il sentiero che conduce alle gole del Fiastrone, per la presenza di un masso pericolante segnalato dai carabinieri forestali. Gli stessi militari dell’Arma segnalarono pure la presenza di una voragine dovuta ad un frana. Il sentiero fu riaperto con ordinanza del sindaco Scaficchia nel giugno del 2022.

Nell’opposizione all’archiviazione la famiglia Sensini sostiene che il masso pericolante non è mai stato messo in sicurezza, così come non sarebbero stati effettuati lavori per la voragine. Nel luglio del 2022 con una nuova ordinanza Scaficchia aveva vietato l’accesso a diversi sentieri della zona, tra cui il 342 ed il 336, che conducono alla valle del Fiastrone ed alla grotta dei Frati.

 

 

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Corriere Adriatico