Manette al barista per aggressione durante i controlli Covid, ma il giudice non convalida l'arresto

Manette al barista per aggressione durante i controlli Covid, ma il giudice non convalida l'arresto
MACERATA - Aggressione durante i controlli anti Covid, in manette un barista di 38 anni, ma il giudice non convalida l’arresto. «Il mio assistito ha dichiarato di non...

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MACERATA - Aggressione durante i controlli anti Covid, in manette un barista di 38 anni, ma il giudice non convalida l’arresto. «Il mio assistito ha dichiarato di non aver impedito il compimento degli atti dei militari, si è trattato di un gigantesco equivoco», ha commentato all’esito dell’udienza l’avvocato Michenri Cherubini del foro di Fermo.

 

L’accertamento

L’accertamento era scattato nella sera di lunedì. Una pattuglia dei carabinieri della locale Stazione alle 22 era passata davanti a un bar a Montecassiano notando la saracinesca abbassata a metà e le luci accese. All’interno c’era un avventore di 30 anni che è stato invitato dai militari a fare rientro nella propria abitazione dal momento che da quell’ora era scattato il coprifuoco e l’uomo si era avviato a piedi verso la propria abitazione, ma senza arrivarci. Una decina di minuti più tardi, infatti, dopo dei controlli effettuati in una zona poco distante, i carabinieri erano tornati indietro notando all’interno del bar lo stesso avventore di prima che consumava una bevanda. A quel punto sono entrati nel locale, l’avventore avrebbe dapprima mostrato il proprio disappunto per poi andare via mentre i gestori del bar, moglie e marito, avrebbero iniziato a usare parole poco cordiali nei confronti dei militari. Alle richieste di fornire le proprie generalità, prima avrebbero risposto in malo modo poi il marito avrebbe spinto uno dei due carabinieri facendolo cadere a terra. Sul posto era intervenuta anche una pattuglia del Norm e il barista era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Ieri il giovane è stato accompagnato in Tribunale davanti al giudice Francesca Preziosi e al pm Francesca D’Arienzo. Il barista, difeso dall’avvocato Cherubini, ha negato gli addebiti e sono stati prodotti i filmati ripresi dalle telecamere del locale. Il giudice non ha convalidato l’arresto.

 

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Corriere Adriatico