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CORRIDONIA - Trovato con 15 grammi di eroina, in manette un 42enne pakistano, è il terzo arresto in sei anni sempre per spaccio di eroina. Disposta la revoca del reddito di cittadinanza. L’operazione è scattata mercoledì sera, erano da poco passate le 20 quando una pattuglia di carabinieri aveva notato un pakistano uscire dal portone di casa e camminare lungo la strada mentre parlava al telefono con qualcuno.
Il pakistano per i militari non era un volto nuovo: Adnan Aslam nel 2015 lo avevano arrestato due volte, una ad aprile e una a maggio, sempre per detenzione di eroina ai fini di spaccio.
Insospettiti i militari di Corridonia, guidati dal luogotenente Giammario Aringoli, gli hanno intimato l’alt ma il pakistano, dopo essersi girato e aver riconosciuto le forze dell’ordine, se l’è data a gambe.
A quel punto è scattata anche la perquisizione domiciliare, nell’appartamento in cui il pakistano vive con moglie e figli, però, non è stato trovato altro stupefacente. Dell’attività è stato informato il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Enrico Barbieri, che ha disposto che il pakistano venisse trattenuto nella cella di sicurezza in vista del processo per direttissima fissato per l’indomani.
E ieri Aslam è stato condotto in Tribunale a Macerata dai militari della stazione di Corridonia; a difenderlo in aula è intervenuto l’avvocato Domenico Biasco. Il 42enne ha deciso di non rispondere alle domande del giudice Federico Simonelli, si è solo limitato a dire che attualmente non lavorava, in passato aveva lavorato per un’impresa ma poi aveva perso quel posto. Si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere, successivamente il giudice ha convalidato l’arresto, mentre in merito alla misura custodiale da applicare, il Pm Francesca D’Arienzo ha chiesto e ottenuto che il 42enne venisse posto agli arresti domiciliari. Il legale ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 7 ottobre. Nel frattempo dagli accertamenti eseguiti è emerso che il pusher era percettore del reddito di cittadinanza, il sostegno economico - come da prassi in questi casi - gli è stato revocato.
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Corriere Adriatico