OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CORRIDONIA È in giornate come quelle di questo ponte di Ognissanti che il nuovo marciapiede lungo via Zegalara testa la sua utilità e funzionalità. Ma se da un lato è innegabile la comodità di poter passeggiare dal centro storico verso la zona del cimitero godendosi queste giornate insolitamente miti, dall’altro un dettaglio che era sfuggito ai più è diventato fin troppo lampante.
Il marciapiede completato qualche mese fa, infatti, finisce proprio davanti all’imbocco della strada del cimitero ed è separato e protetto dalla strada da un guardrail.
Un problema per gli anziani
Chiaro che per un giovane o un adulto in buone condizioni fisiche non è nulla di insormontabile. Ma immaginate un anziano, magari con qualche busta della spesa o un mazzo di fiori in mano, essere costretto a dover scavalcare in equilibrio precario per attraversare la strada o per salire sull’autobus, oppure dover tornare indietro e costeggiare la strada per attraversare mentre le auto gli sfrecciano di fianco. Senza parlare di carrozzine o passeggini, alla faccia delle barriere architettoniche. Non il massimo della sicurezza. A segnalare l’evidente errore è stato Giorgio Rapanelli. «Signor sindaco che faccio, scavalco?», chiede ironicamente il cittadino corridoniano in un video postato sui social. Ironicamente ma neanche troppo, perché è vero che il marciapiede, al di là dei giorni dei Santi e dei Morti, non è che sia così battuto, ma è altrettanto vero che l’errore è evidente. Tra l’altro l’allora opposizione all’amministrazione Cartechini, con in testa proprio l’attuale primo cittadino Giuliana Giampaoli, aveva fatto notare, all’epoca dell’approvazione dell’iter progettuale, come la scelta di realizzare il marciapiede sul lato valle anziché su quello monte cozzasse con il proposito di realizzare un collegamento pedonale con il cimitero in tutta sicurezza. Alla nuova amministrazione la palla per correggere quantomeno l’errore.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico