CORRIDONIA - Attiva un numero telefonico e viene travolto da telefonate di insulti e minacce, cambia numero e all’una di notte arrivano chiamate di nottambuli che chiedono...
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L’incubo era andato avanti per circa quattro settimane, poi si scoprì che quel numero era appartenuto a una concessionaria fallita e molti ex clienti si erano accaniti al telefono convinti di parlare con i proprietari. A quel punto, il corridoniano aveva chiesto all’operatore il cambio del numero. Era aprile del 2016. Finito l’incubo delle minacce è iniziato quello delle richieste. Dalle 18 fino all’una di notte ha iniziato a ricevere telefonate di persone che chiedevano pizze, volevano prenotare un tavolo, qualcuno voleva ordinare pizze da asporto altri chiamavano ben oltre la mezzanotte per sapere se la cucina era aperta. Alla fine, per dormire, l’uomo era stato costretto a staccare il telefono. Avevano fatto seguito rimostranze, lettere all’operatore ma niente. Tra l’altro, oltre al pagamento dell’utenza attiva, continuavano ad arrivargli le bollette di quella precedente (secondo l’operatore quando aveva chiesto la modifica del numero non aveva mandato un documento di identità, per cui la pratica non era stata considerata chiusa). L’uomo si è quindi rivolto alla Federconsumatori di Macerata e tramite l’avvocato Esildo Candria ha fatto causa all’operatore. Ieri il giudice di pace Maria Carmina La Iacona ha condannato l’operatore a un risarcimento simbolico (700 euro) e a pagare le spese legali rigettando la richiesta di pagamento delle fatture relative alla prima utenza non pagate dopo l’attivazione di quella successiva. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico