CORRIDONIA - Trentatré anni, tre lauree (una a Bologna, una a Firenze e una a Macerata) e nessun lavoro in Italia, dove è nato è cresciuto....
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«Dopo la Laurea a Firenze, illudendomi che prima o poi avrei trovato un lavoro sono tornato a Macerata. Ma tornare in provincia, a metà 2011, in piena crisi economica e senza una grande esperienza professionale alle spalle si è rivelata una scelta infelice. Non so quanti curricula e quante email abbia inviato. Ho provato alcuni concorsi di dottorato e ho svolto un tirocinio alla biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. Intanto lavoravo saltuariamente in una pizzeria sotto casa e nel tempo libero scrivevo per un blog di tennis online. Nell'estate 2012 ho vinto un concorso della Provincia per svolgere un lavoro annuale alla Biblioteca Zavatti di Civitanova. Allo stesso tempo mi sono iscritto in un nuovo corso di laurea a Unimc con l'obiettivo di inserirmi nelle classi di concorso per l'insegnamento nelle scuole. Ma invece di restarmene a Macerata sono partito per un anno di studio in Francia, grazie al progetto Erasmus, per poi trasferirmi a Edimburgo per svolgere un tirocinio di lavoro all'Istituto italiano di cultura. Al termine del tirocinio decisi di restare a Edimburgo: volevo approfittare delle opportunità di lavoro come insegnante, anche se precarie, e consolidare il mio inglese. Per un po' ho sostituito i docenti d'italiano a stranieri all'Istituto quando serviva e ho insegnato italiano per la Dante Alighieri Society di Falkirk. Poche ore di lezione a settimana non bastavano a mantenermi, così ho iniziato a lavorare part-time come cameriere e a dare lezioni private d'italiano, ho lavorato al Fringe festival durante l'estate e da settembre ho iniziato a lavorare, sempre part-time, per l'università di Edimburgo. L'Italia? Non mi sento ancora un emigrato al 100%. Tornerei domani se avessi un'opportunità di lavoro concreta». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico