Cesare torna a casa guarito dal Coronavirus: «Grazie agli operatori sanitari: eroi con grande umanità e dignità»

Civitanova, Cesare torna a casa guarito dal Coronavirus: «Grazie agli operatori sanitari: eroi con grande umanità e dignità»
CIVITANOVA - Dopo oltre venti giorni in ospedale, Cesare Settembretti ha sconfitto il Covid-19 ed è tornato a casa. Civitanovese di 56 anni, Settembretti era ricoverato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CIVITANOVA - Dopo oltre venti giorni in ospedale, Cesare Settembretti ha sconfitto il Covid-19 ed è tornato a casa. Civitanovese di 56 anni, Settembretti era ricoverato dallo scorso 27 marzo nel reparto di Ematologia dell’ospedale civitanovese con febbre e tosse, dopo aver contratto il virus. L’altro ieri pomeriggio per lui e la sua famiglia l’incubo è finito. E Settembretti è finalmente tornato a casa sua, dove vive con la moglie Giorgia. 


LEGGI ANCHE:
L'analisi del professor Fiori: «Le curve parlano chiaro: contagi zero o quasi nelle Marche il 18 maggio»

Coronavirus, nel giorno dei record di tamponi i positivi nelle Marche sono "solo" 47. Totale a 5.924


«Finalmente a casa. Stamattina vederci, anche se separati dal vetro di una finestra, è stata un’emozione difficile da descrivere». Ora che è davvero tutto finito, il cinquantaseienne ha bisogno di riposo, ma non rinuncia a ringraziare il personale medico e sanitario della struttura dove è stato ricoverato per 24 giorni. «La dottoressa Marta Murri, il dottor Lorenzo Biondi, tutti molto giovani ma determinati e scrupolosi: a loro va tutta la mia ammirazione. Agli infermieri, agli Oss, a loro debbo tanto. Eroi, sì, ma anche umani con le loro debolezze e le loro paure, ma sempre celate con molta dignità».
  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico