Lanfranco morto nell'ospedale Covid, esposto della famiglia: «Vogliamo la verità»

Camerino, Lanfranco morto nell'ospedale Covid, esposto della famiglia: «Dateci le cartelle cliniche
CAMERINO - Quasi un anno è passato da quel 18 aprile in cui Lanfranco Zampolini, ex ispettore capo della polizia stradale in pensione, morì all’età...

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CAMERINO - Quasi un anno è passato da quel 18 aprile in cui Lanfranco Zampolini, ex ispettore capo della polizia stradale in pensione, morì all’età di 84 anni all’ospedale di Camerino, all’epoca convertito in Covid hospital, dopo aver contratto il Coronavirus. La famiglia non si è mai rassegnata a quel precipitare di eventi che portò al decesso dell’uomo e nei mesi successivi prima chiese le cartelle cliniche e poi presentò un esposto per fare luce su una vicenda che, secondo i familiari stessi, presenterebbe alcune zone d’ombra.

 

Dopo oltre 11 mesi, però, le indagini sono ancora in corso e nessuno ha avuto più notizie sul caso. «Chiediamo di accertare le eventuali responsabilità – chiarisce la figlia Simona Zampolini –, ma nei dettagli non sappiamo nulla di ciò che sta succedendo». Zampolini, nel febbraio 2020, era stato colto da un ictus e a seguito di questo trasferito alla Rsa di Treia, dove era entrato il 10 marzo. Una decina di giorni dopo inizia a maturare una brutta tosse e il primo aprile risulta positivo al Coronavirus. Le sue condizioni peggiorano progressivamente e così ecco il ricovero al nosocomio di Camerino, dove spira nella notte del 18 aprile dopo un rapido peggioramento delle sue condizioni, che in poche ore lo hanno fatto prima finire in coma e poi perdere la vita. I familiari, in particolare, chiedono chiarezza sulla gestione di quelle ultime drammatiche ore, visto che furono avvertiti solo quando ormai per l’anziano non c’era più niente da fare. 

 

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Corriere Adriatico