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CIVITANOVA - Il prossimo 21 giugno compirà 100 anni. Ma, nonostante le sue difficoltà a camminare, Vanda Pagani ieri ha preso parte alle celebrazioni per il 25 aprile. Lei, che della Liberazione è stata protagonista quando a Milano (dove è nata) portava le armi ai partigiani in bicicletta.
«Ero in giro con mia nuora quando ho sentito intonare Bella Ciao.
«Ho visto pochi giovani, io mi sono commossa»
«Purtroppo davanti al monumento alla Resistenza ho visto pochi giovani. E credo sia lo stesso in tutta Italia. Non so da cosa dipenda, forse è quello che siamo oggi. Però certi messaggi che arrivano dal Governo non aiutano. Ma è così difficile condannare il fascismo? Dalle bocche del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di quello del Senato non esce mai la parola antifascismo. Basterebbe dire da cosa ci siamo liberati. Fortunatamente La Russa, alla fine, è stato all’Altare della Patria e non a Praga. La nostra Costituzione è chiara. Non contiene la parola antifascismo solo perché la Costituzione è l’antifascismo».
Ideali e bandiera da tenere sempre alti
Poi si rivolge ancora alle nuove generazioni. «Io non credo che il fascismo torni più. L’importante è che i nostri giovani tengano alti i loro ideali e la nostra bandiera: quel fiore spuntato il 25 aprile deve essere ancora innaffiato». Infine il pensiero alla guerra in Ucraina. «È una croce per tutti noi. Fossi una giovane ucraina, difenderei la mia terra. Ma non si può continuare ad armare un popolo contro l’altro».
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